Sono stati i ballerini e tutti i dipendenti della Fondazione Nazionale della Danza a leggere, sabato scorso in Fonderia, nel momento in cui sarebbero dovute andare in scena le performances create da Eyal Dadon e Diego Tortelli Yeled e Shoot me, un comunicato sindacale al numeroso pubblico in sala in cui si esprimeva la delusione per il rigetto da parte della Direzione di portare avanti la trattativa per il rinnovo del contratto integrativo e giungere ad un miglioramento delle condizioni economiche e normative di chi, con il proprio lavoro ha contribuito alla creazione del primo ed unico Centro Coreografico Nazionale.
La protesta, che ha visto posticipare di 30 minuti gli spettacoli, nasce infatti dallo stallo in cui verte la trattativa per il rinnovo del contratto aziendale che riguarda tutti i circa cinquanta dipendenti – ballerini, tecnici ed amministrativi – della Fondazione.
“La trattativa si è arenata su tre temi principali: salario, inquadramenti, stabilizzazioni – spiega la SLC CGIL di Reggio Emilia che segue la vertenza – . Temi di cruciale importanza per un settore il cui assetto è fortemente precario e per la qualità dell’organizzazione del lavoro e il raggiungimento di retribuzioni eque e proporzionate alla mansione svolta”.
Grandissima solidarietà è arrivata da parte del pubblico in sala che ha reagito all’inattesa protesta con lunghi applausi.
“Si è trattato di un’iniziativa che si è resa necessaria a fronte della totale mancanza di risposte alle richieste avanzate per il raggiungimento del contratto integrativo – spiega Natale Scebba, Segretario Slc Cgil Reggio Emilia – I lavoratori sono molto determinati a far sentire le loro ragioni. Per questo è stato proclamato lo stato di agitazione che nei prossimi giorni vedrà nuovi sviluppi”.
Al momento infatti lavoratori e sindacati sono in contatto e prevedono di riunirsi in assemblea per decidere quali iniziative adottare per sbloccare la trattativa e riaprire un tavolo dialogico che possa portare ad un accordo tra le Parti.
Una vicenda di cui il Presidente Azio Sezzi, non sapeva nulla, tanto da dichiarare al Carlino: “Apprendiamo da voi della protesta avvenuta lo scorso sabato in Fonderia. Non conosciamo ancora nel dettaglio il contenuto del comunicato che è stato letto e quindi, senza volerci sottrarre, sicuramente da parte nostra arriverà una puntuale risposta”.
Nel frattempo, trascorse già 24 ore, nessun comunicato-replica è giunto in redazione da parte di Azio Sezzi, e c’è già chi muove critiche nei confronti del Comune di Reggio Emilia in merito ai criteri di scelta delle persone ai vertici di istituzioni reggiane.
Di seguito il comunicato sindacale a cui si è dato lettura:
“Gentile Pubblico,
ci scusiamo per il disagio ma quest’oggi sarete testimoni della nostra volontà di manifestare il malcontento e la delusione seguiti al naufragio della trattativa inerente il rinnovo dell’Accordo Aziendale della Fondazione Nazionale della Danza.
Le legittime richieste dei lavoratori dei settori Amministrativo, Artistico e Tecnico sono state rigettate integralmente dalla Direzione, pertanto domandiamo una maggiore tutela dei numerosi contratti la cui natura precaria non permette un’integrazione socio-economica nel panorama attuale e per i quali invochiamo a gran voce la stabilizzazione; oltre a ciò, il corretto riconoscimento delle qualifiche professionali e salariali per tutti coloro che ogni giorno lavorano duramente per riuscire ad offrirVi lo Spettacolo migliore possibile.
È grazie al lavoro di noi tutti che siamo diventati il Primo ed Unico Centro Coreografico Nazionale.
Per tutte queste ragioni è stato avviato uno stato di agitazione con l’obiettivo di riaprire la Trattativa; la nostra forma di protesta prevede il semplice slittamento dello Spettacolo di 30’ non volendo annullare la programmazione in modo che possiate comunque godere della qualità del lavoro svolto.
Pertanto Vi invitiamo a sostenerci. Grazie dell’Attenzione e Buona Serata”.