Un professore di religione delle superiori di 52 anni, responsabile di “Gioventù studentesca Don Giussani” a Reggio Emilia è stato raggiungo questa mattina a Caorle in Veneto -dove si trovava a casa dei genitori- dai Carabinieri di Rimini e quelli di Castelnuovo Monti per notificargli un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.
L’uomo avrebbe abusato di una quattordicenne approfittando di un momento di debolezza e angoscia mentre entrambi si trovavano nella camera da letto in cui erano alloggiati per trascorrere un ritiro spirituale a Rimini durante la scorsa Pasqua.
L’indagato è anche anche membro dei Memores Domini, un’associazione laicale cattolica i cui membri vivono i precetti di povertà, castità e obbedienza sotto l’egida del movimento.
La presunta vittima è una adolescente che con lui aveva partecipato alla trasferta riminese in preparazione della Pasqua. A presentare le denuncia ai militari dell’Arma sono stati i genitori della ragazzina pochi giorni dopo la conclusione del ritiro.
Ai genitori la quattordicenne aveva raccontato che i due avevano consumato un rapporto sessuale non protetto in un momento di debolezza. Altri fatti si sarebbero verificati a Reggio Emilia al termine di altri incontri spirituali. La giovanissima ha raccontato di essersi incontrata più volte con il suo educatore e che i due avrebbero avuto rapporti sessuali all’interno di parcheggi pubblici, in auto.
Gli inquirenti hanno ascoltato le testimonianze della ragazza e dei genitori e di altri familiari e verificato i messaggi chat che l’educatore e la ragazzina si erano scambiati in passato, dai quali sarebbero emersi approcci da parte del 52enne nei confronti della 14enne dall’inverno scorso.
La vicenda pare isolata: non sono emersi durante le indagini comportamenti denunciati da altri adolescenti seguiti dall’educatore.
Non si è fatta attendere la presa di posizione di Comunione e Liberazione che ha diramato una nota in cui “esprime dispiacere e costernazione per quanto emerge dall’indagine in corso da parte della magistratura a carico di una persona coinvolta nell’attività educativa del movimento. In ottemperanza alla normativa per la tutela dei minori adottata dalla Fraternità di Comunione e Liberazione, la persona indagata è stata sospesa da ogni incarico educativo all’interno di CL già alcune settimane fa – si precisa -, non appena è stata segnalata l’eventualità di possibili abusi e contestualmente all’aver ricevuto l’informazione che tale segnalazione era già stata rivolta anche alla autorità giudiziaria competente.
Siamo in contatto con la famiglia della minore coinvolta per fornire ogni possibile supporto e aiuto – si fa sapere dai vertici -, accompagnandoli anche nella preghiera in questa dolorosa vicenda. Per il rispetto dovuto a tutte le persone coinvolte auspichiamo che venga ora mantenuto il dovuto riserbo sul caso, in attesa e confidando che il lavoro delle autorità competenti faccia al più presto chiarezza.
Anche la Diocesi di Reggio Emilia è intervenuta sulla vicenda inviando il seguente comunicato stampa firmato dal Dr. Corrado Zoppi, Portavoce della Commissione per la tutela dei minori e Componente dell’Ufficio Scuola: “In relazione a notizie di stampa relativamente ad indagini in corso presso la Procura della Repubblica di Rimini e riguardanti il già responsabile provinciale di Gioventù Studentesca di Reggio Emilia, la Diocesi precisa che nelle scorse settimane, a fronte della sospensione di ogni incarico educativo all’interno di Comunione e Liberazione, all’indagato è stata revocata l’idoneità all’insegnamento della religione cattolica.
Nel rinnovare la nostra attenzione e il nostro ascolto alla famiglia e nel ribadire la fiducia nell’operato della Magistratura, la Diocesi manterrà ogni più opportuna vigilanza: infatti “come Chiesa ci sentiamo tutti chiamati in prima persona a una profonda reazione morale, a promuovere e testimoniare la vicinanza a coloro che sono stati feriti da un abuso” (Linee guida, 2019).