Il calvario delle sale operatorie del quinto piano va avanti da troppo tempo. Ogni volta che fanno due gocce d’acqua il problema dell’allagamento si ripropone e questo nonostante i lavori effettuati…pagati da pantalone!
Ma quello dell’acqua è solo uno dei tanti e troppi problemi del comparto operatorio dell’ospedale Santa Maria Nuova. Una unità operativa che è diventata una vera e propria bolgia infernale per le lavoratrici i lavoratori, le e i pazienti.
Tra appalti, esternalizzazioni, cambi ai vertici, carenza cronica di personale, ambiente lavorativo tossico e superiori maledettamente autoritari (e qualche volta incompetenti e frustrati) e interventi rinviati, il comparto operatorio dell’ospedale Santa Maria Nuova è in una situazione critica.
Il tutto mentre la Regione Emilia Romagna pone i suoi out out nel merito dei CAU, imponendo la partenza entro fine anno. Dovrebbero partire a Reggio Emilia e a Correggio. Peccato che ancora non si è capito con quali risorse e quali professionalità e competenze dovranno funzionare.
Intanto esplodono le liste d’attesa e avere un appuntamento per una visita o una prestazione di diagnostica è diventato più difficile che avere udienza con il papa! Eppure la libera professione vola con il vento in poppa a vele spiegate. Non conosce crisi e le agende sono sempre disponibili.
Fa quasi pena vedere come si è ridotta la sanità pubblica a Reggio Emilia. Ma fa anche rabbia. Ma è una rabbia che deve necessariamente essere trasformata in lotta in difesa del SSN e a tutela del diritto alla salute, alle cure e alle terapie.
SGB, Sindacato Generale di Base Reggio Emilia