Lunedì 24 novembre la città di Reggio Emilia celebra il suo Patrono, San Prospero, con un ricco programma di appuntamenti religiosi e civili che uniscono fede, tradizione e comunità e animano il centro storico della città.
“La festa di San Prospero è una delle ricorrenze più sentite della nostra città, un momento in cui Reggio Emilia si ritrova e si riconosce. È una giornata che unisce la tradizione della festa del Santo Patrono e il piacere di vivere insieme i nostri spazi urbani – dicono il sindaco Marco Massari e l’assessora a Economia urbana Stefania Bondavalli – Come Amministrazione abbiamo lavorato perché il centro storico possa accogliere pienamente questa occasione, con iniziative che valorizzano le piazze, il commercio di vicinato, le associazioni e le produzioni locali. San Prospero rafforza il legame tra le persone e i luoghi della città: mercati, stand dei prodotti tipici, artigiani, agricoltori e realtà culturali e sociali diventano protagonisti e contribuiscono a creare un centro storico accogliente e vitale. Ringraziamo tutte le realtà coinvolte per l’impegno e la passione con cui rendono possibile una giornata così speciale per Reggio Emilia”.
Il cuore delle celebrazioni del patrono ruoterà, come da tradizione, attorno alla Basilica di San Prospero. Alle ore 11 si terrà il Solenne Pontificale presieduto dall’arcivescovo monsignor Giacomo Morandi, alla presenza delle autorità civili e militari, in occasione della Festa di Cristo Re e della commemorazione del Santo Patrono. Mentre in piazza la Pro Loco della montagna reggiana proporrà per l’intera giornata “La tavola dell’autunno”, con i sapori e i profumi della tradizione, tra caldarroste, miele, vin brulè, castagnaccio e altri prodotti tipici stagionali.
Come ogni anno, la festa di San Prospero sarà anche un’occasione per vivere il centro storico in un’atmosfera di incontro e convivialità. Il mercato all’aperto animerà piazze e vie cittadine, con ambulanti provenienti da tutta Italia (da via Emilia Santo Stefano a via Emilia San Pietro e via Roma). In via Santa Liberata si potranno gustare prodotti locali quali il gnocco fritto, le chizze, l’erbazzone e i salumi, mentre in piazza Fontanesi tornano i prodotti della terra e le specialità locali. Non mancheranno spazi dedicati a associazioni, scuole e comunità religiose, insieme a laboratori artistici e iniziative di volontariato. Per i più piccoli tornano i “Giochi antichi” con la Uisp in piazza Martiri del 7 luglio e al parco del Popolo.
VISITE GUIDATE – In occasione di San Prospero, lunedì 24 alle 10.30 si terrà la visita guidata “Torri e campanili, camminando col naso all’insù”. Una passeggiata tra le vie del centro storico per riscoprire Reggio Emilia da una prospettiva inedita: quella di chi osserva la città guardando verso l’alto. La visita guidata conduce i partecipanti alla scoperta di torri civiche e campanili che raccontano secoli di storia, architettura e funzioni urbane. Un itinerario tra simboli religiosi, civili e militari, per conoscere il profilo nascosto della città e ammirare da vicino i segni più alti della sua identità. La visita è organizzata da Reggio Emilia Welcome Iat-R. Costo 10 euro (gratis per bambini fino ai 12 anni e accompagnatori di persone con disabilità). Per informazioni, iscrizioni e pagamenti: www.reggioemiliawelcome.it Reggio Emilia Welcome, Ufficio informazioni e accoglienza turistica (Iat-R) Tel. 0522 451152 e iat@comune.re.it – WhatsApp Business +39 331 2541123 (solo messaggi scritti).
Sempre lunedì 24 novembre, alle ore 10 (replica ore 11), l’associazione Amici Omozzoli Parisetti, in collaborazione con Asp Reggio Emilia, organizza una visita guidata “Alla scoperta della Cappella Parisetti” (via Toschi 24) condotta dalla professoressa Laura Artioli. Sarà l’occasione per scoprire un piccolo scrigno nel cuore antico della città, ospitato in quello che è stato l’ “Ospedale dei Parisetti”: una bellissima storia reggiana di cultura, accoglienza e solidarietà che dura da oltre 600 anni e che ospita un organo originale del 1678. Visita gratuita, per prenotazioni 335.6428556 e amiciomozzoliparisetti@gmail.com
APPUNTAMENTI RELIGIOSI – La giornata del patrono si aprirà alle ore 9 con la Celebrazione Eucaristica e proseguirà con il Concerto di campane a cura dell’associazione Campanari reggiani. Alle ore 11 la celebrazione solenne dell’arcivescovo monsignor Giacomo Morandi. Nel pomeriggio, alle 17.30, i Secondi Vespri della Solennità e la Santa Messa delle ore 18, presieduta dal vicario generale monsignor Giovanni Rossi, concluderanno la giornata liturgica.
Le celebrazioni religiose saranno precedute, domenica 23 novembre, da una veglia di preghiera con la professione di fede di alcuni giovani della Diocesi, momento di preparazione spirituale alla solennità del Patrono.
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LA STORIA DI SAN PROSPERO
Secondo la tradizione il Santo Patrono visse nel V secolo e fu vescovo di Reggio Emilia tra il 480 ed il 505 circa. Secondo l’usanza di allora il Vescovo veniva eletto dal clero e dal popolo riuniti in assemblea – famoso è l’esempio di S. Ambrogio – scegliendolo tra i preti o laici più stimati per fede, dottrina e pietà.
Per capire il ruolo di San Prospero nella vita e nella storia della città e della diocesi, bisogna rivedere le vicende di quei tempi difficilissimi. Nel 476 Odoacre, capo degli Eruli, prima mercenario, poi invasore dell’impero Romano d’Occidente, aveva sconfitto e ucciso il generale romano Oreste a Pavia e deposto l’ultimo imperatore Romolo Augustolo.
Poi per parecchi decenni Odoacre regnò sull’Italia col titolo di Patrizio romano, appropriandosi di un terzo delle terre per assegnarle ai suoi soldati e alle loro famiglie. Si ebbe quindi in Italia un periodo di relativa calma, se si eccettuano i facili soprusi e le violenze che si verificarono mentre i proprietari grossi e piccoli venivano spogliati delle loro terre e case, spesso costretti alla fuga o uccisi se si opponevano alla confisca… Ma ecco che i patti e le alleanze di Odoacre con i Vandali d’Africa, i Visigoti di Spagna, i Franchi e i Burgundi di Francia, ingelosirono Zenone, imperatore d’Oriente, il quale anche per liberarsi di Teodorico e dei suoi Ostrogoti, li spinse ad invadere l’Italia. Quasi quattro anni durò la guerra tra Eruli ed Ostrogoti, Odoacre fu sconfitto nel 489 sull’Isonzo poi a Verona poi sull’Adda e costretto a rifugiarsi a Ravenna.
Qui resistette tre anni all’assedio, poi nel 493 si arrese e fu ucciso a tradimento. Quattro anni di guerra, di scorrerie e di saccheggi dell’esercito per mantenersi! Quattro anni di anarchia e di violenze in tutta la nostra regione, mentre i cittadini più ricchi e colti, i magistrati romani fuggivano a sud.
La gente abbandonava la pianura e si rifugiava sui monti e nei boschi. In questa situazione furono i Vescovi che dovettero assumere gli oneri dei magistrati, spesso anche come giudici ed amministratori delle città. In mancanza di altri e per il primato religioso e morale, di cui erano investiti, i Vescovi dovettero esercitare sia le funzioni religiose che pubbliche, veri difensori della città.
In questi gravosi compiti San Prospero dovette distinguersi più che i sette Vescovi suoi predecessori, non solo per le sue virtù e dottrina, ma sopratutto per la diffusione del Vangelo, la protezione dei deboli e l’assistenza agli sbandati.
Il papa Leone decise di eleggerlo vescovo a Reggio Emilia nel 440 circa. San Prospero visse tra il 410 e il 500 circa, ma di quel tempo pressochè tutto è andato distrutto. Colpa della disastrosa invasione degli Ungari – Magiari. Nell’anno 899, dopo aver invaso e saccheggiato Veneto e Romagna, vennero in Emilia ove distrussero il Monastero di Nonantola e a Reggio quelli di S. Tommaso e S. Prospero, arrivando persino ad uccidere il Vescovo Azzo II.
A San Prospero va la devozione locale a seguito del salvataggio della città dal sacco di Attila: gli Unni non si accorsero dell’abitato perché un intervento provvidenziale invocato da San Prospero avvolse Reggio in una generosa coltre di nebbia.



