Il segretario di Azione, Carlo Calenda, ha fatto tappa ieri in città per inaugurare la nuova sede in via Ariosto, sotto allo storico palazzo dove per decenni aveva sede la Democrazia Cristiana e presentare il suo ultimo libro “Il patto”.
Con lui, oltre al Segretario provinciale Claudio Guidetti, anche il segretario regionale Marco Lombardo e l’On. Matteo Richetti.
All’incontro con i giornalisti all’Hotel Posta, Calenda ha risposto circa la linea di Azione alle prossime elezioni amministrative ed europee, partendo dai temi prioritari per un patto di legislatura a Reggio e nelle altre città: sicurezza, decoro urbano, energia e investimenti.
Calenda ribadito la totale contrarietà all’ipotesi dei tre mandata per i presidenti di Regione, poichè “si tratterebbe di far tornare l’Italia al tempo delle Signorie e dei Dogi”, all’introduzione del Premierato In Italia: “Un sistema che non esiste in nessun altro Paese”, e alla proroga del Superbonus, “è costato milioni di euro per aiutare anche persone abbienti a rifarsi la casa a spese dello Stato”.
Per quanto riguarda le elezioni amministrative, Calenda ha lasciato aperta la porta alla possibilità di ampie coalizioni, specificando però che “Non abbiamo pregiudiziali antropologiche nei confronti di nessuno, ma non faremo accordi con chi dice di no a tutto… nel caso valuteremo di andare da soli con un nostro candidato Sindaco”.
Per il leader di Azione “Non hanno senso coalizioni così eterogenee che non sono in grado di decidere cosa fare. È chiaro che a livello locale è più semplice, non ci sono temi nazionali ed internazionali, su cui non abbiamo nulla da condividere, ma le coalizioni si fanno se sono di governo. Se sono solo per battere gli avversari, allora non ci stiamo”.
Infine, mentre emerge una tiepida apertura nei confronti si Versi e SI, la sfiducia che c’è da sempre nei confronti del M5S continua ad essere radicata: “Se i Cinque Stelle, che a livello locale non so manco cosa siano, sono contrari a fare infrastrutture, a ciò che serve in termini di energia per le imprese ecc.. allora certamente non potremo fare un percorso in una coalizione insieme a loro”.
Per quanto riguarda i nomi, il Dott. Massari, non dispiace al leader di Azione, “ma bisogna parlare di programmi e convergenze, prima del nome”.