Presidio di fronte al Palazzo di Giustizia di Reggio Emilia in occasione delle prima udienza ai membri delle forze di polizia accusati di tortura ai danni di un detenuto nel carcere di Reggio Emilia. Silvia Panini, candidata alle elezioni europee per Volt Europa, il movimento politico organizzatore dell’iniziativa: “Il sistema carcerario uccide sia chi ci è detenuto, sia chi ci lavora. è ora di un deciso cambio di rotta”.
Si è tenuto questa mattina il presidio organizzato da Volt Emilia-Romagna, sezione territoriale di Volt Europa, il primo movimento politico paneuropeo presente in tutti i Paesi dell’Unione europea e in Parlamento europeo, davanti al Tribunale di Reggio Emilia in occasione della prima udienza del processo agli agenti di polizia accusati di tortura ai danni di un detenuto.
I fatti risalgono al 3 aprile 2023 e sono stati registrati dalle telecamere di sorveglianza del carcere di Reggio Emilia: nei video si vedono esplicite immagini di violenza ai danni di un uomo detenuto. Le riprese mostrano un gruppo di agenti del carcere incappucciare, trascinare lungo il corridoio, picchiare e prendere a calci l’uomo. Il materiale al momento è agli atti dell’indagine.
L’iniziativa aveva l’obiettivo di tenere alta l’attenzione sul tema della tortura: come spiega Silvia Panini, candidata alle elezioni europee per Volt Italia nella circoscrizione Nord-orientale, lista del Partito Democratico, e tra le promotrici dell’azione, “leggendo i due articoli (613 bis e ter) del Codice Penale e il primo articolo della Convenzione ONU contro la tortura, Volt Emilia-Romagna ricorda alle autorità e agli organi di giustizia quello che a prescindere dal buonsenso, a prescindere dall’umanità e dal rispetto dei diritti umani, ma proprio secondo la nostra legge viene previsto per chi “agendo con crudeltà cagiona acute sofferenze fisiche o un verificabile trauma psichico a persona privata della libertà personale o affidata alla sua custodia, potestà, vigilanza, controllo, cura o assistenza”.
Prosegue Alessia Busani, attivista di Volt Reggio-Emilia: “i video pubblicati a febbraio dal quotidiano Domani avrebbero dovuto far riflettere, addirittura accendere i riflettori, sull’assenza di tutela dei diritti delle persone ristrette nelle carceri italiane. Invece, non solo l’attenzione mediatica sulla vicenda è stata insufficiente, ma il Comune di Reggio Emilia non si è nemmeno costituito parte civile al processo, mentre l’Assessore con delega alla Legalità, l’Avvocato Nicola Tria, presenzia ora come difensore di uno degli agenti indagati per tortura e lesioni personali. Come Volt Emilia Romagna, abbiamo sollevato dubbi sulla linea seguita dalla giunta Vecchi sulla questione, esplicitandoli in una lettera indirizzata al Sindaco firmata da più di 100 cittadini e cittadine. Attendiamo risposta dal Sindaco”.
L’attenzione mediatica cittadina è stata nelle scorse ore attirata dal caso di un detenuto che ha minacciato la direttrice del carcere e colpito il comandante delle forze dell’ordine in servizio. “Questa non è che la prova che il sistema carcerario attuale è altamente lesivo della dignità e dei diritti di chiunque, anche di chi ci lavora, non solo di chi vi è ristretto a causa di una pena da scontare. Con Volt Emilia-Romagna stiamo lavorando perché il carcere venga riservato a numeri limitatissimi di pene, quelle che effettivamente sono pericolose per l’incolumità altrui, estendendo invece l’utilizzo delle pene alternative – già esistenti, ma poco utilizzate” conclude Panini.
Il presidio permanente di Volt Emilia-Romagna davanti alle carceri della regione proseguirà nelle prossime settimane in altre città.
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Cos’è Volt Europa: Volt è un movimento paneuropeo fondato sui valori della libertà, dell’uguaglianza, dell’equità intergenerazionale, di genere e territoriale, della solidarietà tra e nei popoli e dell’uso sostenibile delle risorse naturali.
Volt crede fermamente nella democrazia social-liberale come strumento che ha consentito di fare dell’Italia e dell’Europa luoghi di pace e prosperità e propone un’Europa federale per superare le divisioni, le discriminazioni, i retaggi ideologici, i populismi e i regimi del Novecento. Volt si impegna per una crescita sostenibile applicando il concetto di sostenibilità ambientale, sociale ed economica raggiungibili senza lasciare indietro nessuno e lottando contro le diseguaglianze.