Settant’anni or sono, il 4 luglio 1954 nella cattedrale di Reggio Emilia il vescovo Beniamino Socche ordinava presbitero don Antenore Vezzosi, nato a Pantano di Carpineti l’8 febbraio 1931.

I quattordici lustri di intenso e prezioso sacerdozio di mons. Vezzosi, storico parroco di Villa Aiola, sono stati ricordati domenica 7 luglio nella chiesa parrocchiale intitolata a San Giuseppe, sposo della Beata Vergine, nel corso di una liturgia eucaristica presieduta dal novantatreenne presbitero e concelebrata da don Daniele Casini e da don Angelo Orlandini; all’altare il diacono Roberto Codeluppi. Infatti don Antenore e la parrocchia di Villa Aiola costituiscono un tutt’uno inscindibile.

L’affetto e la riconoscenza della comunità parrocchiale – che don Antenore ha saputo far diventare “famiglia di famiglie” – sono stati espressi da Anna Silvi, mamma di suor Chiara Lusetti missionaria del Verbo Incarnato e originaria di Aiola.”Un grazie sincero e sentito per aver detto sì al Signore 70 anni fa  e per aver detto tanti altri sì che l’hanno condotta ad essere Padre di questa parrocchia aiolese. Tanti sì che l’hanno portata a viaggiare su e giù per l’Italia con l’ANSPI per aiutare i giovani a vivere il loro tempo libero nella gioia dell’incontro, dell’accoglienza, della crescita spirituale per diventare persone responsabili, capaci di scelte impegnative. Il Signore le ha concesso il dono prezioso di una lunga vita, della lucidità della mente, di conservare la carica dell’ottimismo, della fiducia e del saper valorizzare i talenti di ognuno”.

Nella chiesa, gremita di fedeli, era presente anche il sindaco di Montecchio.

Nell’omelia, mons. Vezzosi ha ricordato con commozione il suo ministero sacerdotale in terra montecchiese e non ha mancato di spronare i laici e soprattutto i giovani a proseguire nel loro servizio attivo e gioioso nella Chiesa, senza temere la sfide del futuro.

Al termine della celebrazione eucaristica mons. Tiziano Ghirelli, canonico della basilica di San Pietro, ha dato lettura del messaggio autografo benedicente di papa Francesco a mons. Antenore, a cui “rivolgo i miei voti augurali”. Inoltre ha sottolineato le peculiarità del prezioso ministero generosamente svolto da don Antenore nella comunità aiolese, evidenziando la gioiosa collaborazione e il clima sereno che in settant’anni ha saputo suscitare.

La liturgia festiva era stata aperta da don Angelo Orlandini, parroco di Montecchio, che ha dato lettura della nomina di don Daniele Casini – nativo di Aiola e ordinato dal vescovo Paolo Gibertini il 5 giugno 1993 proprio nella parrocchia natale – a collaboratore pastorale dell’Unità pastorale “Beata Vergine dell’Olmo”, disposta dall’arcivescovo Giacomo Morandi.

Giuseppe Adriano Rossi