Si è ufficialmente conclusa la campagna di raccolta firme per la presentazione all’Assemblea Regionale della proposta di legge di iniziativa popolare “Introduzione del servizio di psicologia di base”, maturata da Volt Emilia Romagna, con più di 6300 firme raccolte a fronte delle 5000 necessarie.
«La proposta – spiega Claudio Gambella, attivista Volt e responsabile della campagna – ha l’obiettivo di istituire un servizio pubblico di assistenza psicologica di primo livello che sia tempestiva, diffusa e gratuita. Lo psicologo di base fornisce servizi di prevenzione, diagnosi e consulenza, oltre a indirizzare i pazienti con casi più complessi verso percorsi psicologici adatti. Si tratta di un primo passo per affrontare il crescente disagio psicologico nella popolazione, in particolare tra giovani e anziani».
«Lo psicologo di base intende essere un’iniziativa che guardi agli ostacoli che oggi si frappongono tra i pazienti e il supporto psicologico di cui hanno bisogno – gli fa eco Gianluca Guerra, Regional lead di Volt Emilia-Romagna – come l’eccessiva medicalizzazione, le difficoltà di accesso ai servizi e i costi spesso proibitivi. Una legge d’iniziativa popolare rappresenta anche uno strumento per portare all’attenzione delle Istituzioni una questione che, pur riguardando un diritto fondamentale, rischia di essere trascurata» conclude Guerra.
È ancora presto per festeggiare però: ora è necessario consegnare le firme ai rispettivi uffici elettorali comunali per le certificazioni, un’operazione che occuperà le prossime settimane dei volontari e volontarie Volt. Per coprire i costi di questa fase, Volt ricorda che è possibile contribuire alla campagna nella sezione apposita sul sito www.psicologoer.it, dove la cittadinanza può anche leggere la proposta di legge completa.
«La consegna di tutto il materiale alla Regione è prevista per la fine di ottobre. Con almeno 5.000 firme certificate, il Consiglio regionale sarà chiamato a discutere la proposta di legge nei sei mesi successivi. Speriamo che all’entusiasmo che la cittadinanza ci ha espresso in questi mesi si aggiunga una concreta risposta da parte delle istituzioni – specifica Silvia Panini, portavoce Volt e fra i promotori della proposta, che continua – Il successo di questa iniziativa è una vittoria per Volt e per la cittadinanza emiliano-romagnola e conferma che il desiderio e la necessità di uno Stato capace di fornire servizi e cure per tutte le persone».
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