Sono sei i punti proposti da CNA Reggio Emilia per rendere sostenibile la filiera automotive, un settore che sta attraversando una fase di transizione in tutti i principali aspetti: ambientale, economico, sociale e industriale. “Al primo posto sono richieste programmazione e gradualità – commenta il Vicepresidente CNA Reggio Emilia e Presidente Regionale dei Carrozzieri Andrea Corti – utilizzando le risorse tecnologiche disponibili, come i sistemi di retrofit, per ridurre le emissioni del parco auto. Sostegno agli investimenti è il secondo punto della lista di CNA, che invita ad utilizzare le risorse derivanti dalla tassazione del carbonio (ETS, ETS 2, CBAM); è inoltre necessario sviluppare le competenze richieste dal mercato attraverso la formazione di professionisti ma anche le infrastrutture, diffondendo la mobilità elettrica. Il settore dell’automotive deve allargare la platea dei fruitori attraverso incentivi, che permettano di acquistare le migliori tecnologie presenti sul mercato, e infine rimuovere ogni ostacolo presente per accedere alle informazioni tecniche delle case costruttrici, essenziali per operare in conformità agli standard richiesti”.  

La filiera italiana conta 111mila imprese e 542mila addetti comprendendo la produzione di veicoli, carrozzerie, componenti e accessori, le attività commerciali e le attività di riparazione e manutenzione. Rilevante il peso delle micro e piccole imprese che rappresentano l’84% della componentistica, il 92% delle carrozzerie e il 97% della manifattura, quasi il 30% del fatturato e la metà degli occupati. Negli altri segmenti della filiera l’incidenza delle piccole imprese è ancor più consistente. Nel settore dell’autoriparazione, le imprese con meno di 10 addetti sono il 96,4% del totale, rappresentano quasi l’80% degli addetti e contribuiscono al 64,7% delle vendite. Le microimprese dell’autoriparazione forniscono, inoltre, un effetto moltiplicativo importante alla crescita di altri settori: esprimono il 77,2% degli investimenti in beni materiali realizzati all’interno del comparto e quasi il 64% degli acquisti di beni e servizi funzionali alla loro attività.