A seguito della notizia, rimbalzata sui social nelle ultime settimane, di una possibile adunata di “patrioti neo fascisti” la Cgil di Reggio Emilia promuove un appello pubblico rivolto a Prefettura, Questura, Provincia, Comune, forze politiche, Organizzazioni sindacali, Associazioni laiche e religiose della società civile per organizzare una risposta democratica comune.
“Siamo di fronte al rischio di una escalation che va contrastata subito e a più livelli per evitare che qualcuno pensi davvero che Reggio può diventare punto di approdo di nostalgici del ventennio. Serve una reazione forte, di tutti i soggetti che vedono nella democrazia e nell’antifascismo punti innegoziabili”. E’ preoccupato ma ha anche le idee chiare Cristian Sesena, il segretario generale della Cgil che si è fatta promotrice di un appello rivolto a tutte le forze politiche, alle istituzioni, alle associazioni a tutti i cittadini che si riconoscono nei valori della nostra Costituzione.
“Prima gli annunci di aperture di sedi di Forza Nuova, cui hanno reagito con decisione 21 consiglieri comunali, ora il rischio di una adunata di camicie nere a fine marzo: credo sia il momento di mettere in campo una risposta più coesa, incisiva collettiva contro il rischio di subire uno sfregio come una manifestazione neofascista ,nella città dei fratelli Cervi , di Don Pasquino Borghi, dei Martiri delle Reggiane, dei Martiri del 7 luglio, da qui l’idea di un appello pubblico rivolto a tutti quelli che intendono difendere radici, memoria e identità di questa comunità.
L’appello è rivolto anche ai partiti di centro destra…
“Assolutamente sì, perché anche da loro mi aspetterei una presa di distanza da questi soggetti; l’antifascismo dovrebbe essere la base condivisa di tutti coloro che fanno politica”.
Chiedete al Prefetto e alla Questura di non autorizzare il corteo del 29 marzo?
“Recentemente si è molto discusso di zone rosse contro il degrado per alcune aree della città. Penso che in questo caso il degrado cui opporsi sia quello morale e civile che una manifestazione del genere comporterebbe; un vero sfregio alla nostra memoria collettiva. E se poi parliamo di sicurezza, be’ autorizzare questa sfilata vorrebbe dire metterla davvero a rischio”
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Di seguito il testo dell’appello
Appello della CGIL a tutte le istituzioni, forze politiche, associazioni che si riconoscono nei valori della democrazia e dell’antifascismo
Da ormai settimane si rincorrono voci a mezzo social di una adunata fascista per sabato 29 marzo prossimo.
Questa notizia si aggiunge ai reiterati annunci di Forza Nuova, di voler aprire una o più sedi nella nostra provincia.
21 consiglieri comunali hanno votato un ordine del giorno contrario a questa opzione ricevendo una minaccia di querela dal portavoce Roberto Fiore.
Come CGIL riteniamo che il tempo delle prese di distanza sia finito e che si debba “fare subito” e “fare di più” soprattutto adesso, nel 2025, anno in cui ricorrono l’ottantesimo anniversario dalla liberazione dal regime nazi fascista. Evitiamo di cadere fin da subito in un dibattito sul presunto diritto di manifestazione cui tutti hanno accesso in egual misura perché il fascismo non è una opinione ma un reato!
Illustrissimo Sig. Prefetto, Signor Questore vi chiediamo di non autorizzare una sfilata di camicie nere in una città medaglia d’oro della Resistenza. La sicurezza è anche questo: mettere al sicuro i nostri valori, la nostra identità, il nostro essere comunità. Il decoro è soprattutto questo: proteggere l’anima di una città e non solo impedire che ne vengano imbrattati gli edifici.
Al Sindaco, al Presidente della Provincia: fatevi promotori di un piano di lavoro condiviso e partecipato che guardi alle scuole di ogni ordine e grado, che brandisca la cultura e il rispetto della storia come uniche armi di contrasto a fenomeni che pericolosamente si stanno riaffacciando, che articoli iniziative, campagne, seminari capaci di condurci fino alle celebrazioni del 25 aprile.
Alle forze politiche di opposizione: prendete le distanze da questi che non sono episodi, e che suonano come, nella migliore delle ipotesi provocazioni, nella peggiore, sinistri presagi di un indebolimento della nostra democrazia.
Qui non si tratta di essere di destra o di sinistra, la precondizione per avere un orientamento politico, per fare politica, è essere antifascisti!
Alle altre organizzazioni sindacali, alle associazioni della società civile laiche e religiose, ad ANPI, ALPI, ANPC Istoreco, Istituto Cervi, a tutti coloro che praticano nel loro quotidiano fare e farsi l’antifascismo e che non potrebbero esistere senza la democrazia riconquistata il 25 Aprile del 1945: uniamo le forze e diamo vita noi ad una mobilitazione, pronti a difendere pacificamente le nostre strade e le nostre piazze, dimostrando che la forza delle idee possono ancora vincere su chi alle idee pare preferire la sola forza.
Il 9 ottobre 2021 la nostra sede nazionale è stata assaltata e devastata dai neofascisti tra cui esponenti di Forza Nuova. Domenica mattina foste in tanti a manifestare con la vostra presenza vicinanza e solidarietà per quel brutale attacco alla casa delle lavoratrici e dei lavoratori.
Ora che a rischio di venire assaltata è la nostra stessa città non possiamo non fare di tutto per difenderla. Spetta ad ognuno di noi e principalmente a chi ha responsabilità collettive assumersi l’onere di una risposta adeguata.