Si sono svolte domenica 1 giugno presso la parrocchia di S. Antonio di Padova in città i festeggiamenti per il 60esimo compleanno del gruppo scout “Agesci Reggio Emilia 1”, il primo gruppo scoutistico nel reggiano dal dopoguerra.
Al termine della messa animata dagli scout, la cerimonia -coordinata dalla responsabile provinciale Chiara Morelli- si è svolta nell’adiacente campetto da calcio dov’era allestita l’alzabandiera per poi terminare con un pranzo comunitario.

Lo scoutismo è un movimento educativo fondato da Robert Baden-Powell che ha formato generazioni di giovani ispirandosi a valori di solidarietà, cittadinanza attiva e rispetto per la natura.
Baden Powell, militare britannico e grande osservatore della natura e della psicologia giovanile, fondò il movimento scout nel 1907, con il primo campo sull’isola di Brownsea. La sua idea rivoluzionaria era quella di educare i giovani attraverso l’esperienza diretta, il gioco, la vita all’aperto e la responsabilizzazione individuale.
Il suo celebre motto “Be Prepared” (Sii pronto) sintetizza perfettamente lo spirito scout: essere pronti ad affrontare le sfide della vita con coraggio, spirito di servizio e fede nei propri mezzi.
L’AGESCI (Associazione Guide Scout Cattolici e Italiani) fu fondata nel 1974 dalla fusione tra l’ASCI (Associazione Scouts Cattolici Italiani) e l’AGI (Associazione Guide Italiane), ed è oggi la principale associazione scout cattolica in Italia, ispirata ai principi del metodo scout di Baden-Powell, arricchendoli con la spiritualità cristiana e con un’attenzione particolare alla formazione integrale della persona.
I valori che guidano l’AGESCI possono essere riassunti in alcuni punti cardine:
Educazione alla responsabilità: lo scoutismo insegna ai giovani a prendersi cura di sé stessi, degli altri e del mondo. Attraverso incarichi concreti e progressivi, i ragazzi imparano ad assumersi responsabilità reali, in un contesto di fiducia e collaborazione.
Servizio verso il prossimo: il servizio è una componente essenziale del percorso scout. Gli scout si impegnano attivamente nella comunità, sviluppando uno spirito di solidarietà e attenzione verso i più deboli.
Spiritualità e fede: l’AGESCI pone al centro del suo percorso educativo l’incontro con Dio. I ragazzi e le ragazze vengono accompagnati a vivere una fede autentica e personale, in armonia con gli insegnamenti della Chiesa Cattolica.
Vita all’aria aperta e rispetto per la natura: la natura è palestra e maestra per gli scout. Attraverso il campeggio, le escursioni e l’osservazione dell’ambiente, si sviluppa un profondo rispetto per il creato, visto come dono da custodire.
Metodo educativo attivo: il metodo scout si fonda sul “learning by doing”: imparare facendo. Ogni attività è pensata per sviluppare competenze, creatività, autonomia e spirito di squadra.
Fratellanza e pace: l’uniforme, il saluto, la legge e la promessa (nb. il noto “fazzolettone” che si porta al collo) sono strumenti che rafforzano l’idea di fraternità universale. Lo scoutismo educa al dialogo, alla tolleranza e alla costruzione della pace.
La Legge Scout: uno dei capisaldi del cammino scout è la Legge, che rappresenta una guida etica per ogni ragazzo e ragazza. In essa si ritrovano principi come la lealtà, l’impegno, l’ottimismo, la sobrietà, la fiducia, la purezza e la responsabilità.
Con la “promessa”, che comporta la condivisione dei principi dello scoutismo, si diventa “scout per sempre”, come ha ricordato durante i festeggiamenti Chiara Morelli, stimatissima capa scout provinciale che ha fatto dello scoutismo uno stile di vita, donando il proprio tempo libero alla formazione di tanti giovani.
L’aspetto formativo dello scoutismo nella vita di una persona è importantissimo, perchè lo si porterà nel cuore e nell’anima per sempre, cercando di viverlo concretamente anche da adulti in ogni ambiente, dalla famiglia, agli amici e sul lavoro. Non è un caso, quando incontro nel mondo del lavoro persone con le quali da giovane ho percorso un pezzo di strada negli scout, che avverto quel “qualcosa in più” che ci accomuna tutti e di cui ne beneficia anche la società, una sorta di spirito di servizio perenne dal volto umano in qualsiasi cosa stiano facendo: poliziotto, medico, operaio, operatore ecologico, avvocato, guardia giurata, veterinario, insegnante….

E domenica in S. Antonio tutto questo si percepiva chiaro e tondo nel ripercorrere la storia di 60 anni di “Agesci Reggio Emilia 1” con testimonianze toccanti, animate da simpatici sketch di giovani scout.
Mi ha fatto sorridere e immensamente piacere incontrare “Akela” (Gino Pattacini), il mio capo scout dei lupetti quando ero bambina. Ebbene, domenica, nel rivederci dopo ben 40 anni, ci siamo riconosciuti immediatamente. L’aspetto fisico inevitabilmente era un po’ cambiato, ma dentro è evidente che siamo rimasti gli stessi di allora, e penso che sia per questo che ci siamo riconosciuti subito. E’ difficile da spiegare, ma certe cose si sentono e si percepiscono chiare.
Ecco la vera scommessa scout: rimanere ancorati a quei valori per sempre. E’ dura, molto dura, specialmente in una società in continua trasformazione sotto tutti i punti di vista. Ma se da giovani si ha avuto la fortuna di avere ricevuto la formazione educativa di giovani capi scout che dedicarono allora gratuitamente il proprio tempo, la parte più importante è stata fatta.
Vanno ringraziati tutti di cuore, perchè hanno svolto un servizio preziosissimo. I capi di allora e anche quelli di oggi che continuano a trasmettere l’esperienza educativa scout.
Grazie a loro il lascito di Baden-Powell vive ancora oggi in milioni di scout in tutto il mondo. E l’AGESCI continua a portare avanti questa missione educativa con fedeltà e innovazione, contribuendo alla formazione di giovani capaci di amare la vita, il prossimo e Dio.
In un mondo spesso confuso e frammentato, lo scoutismo rimane una proposta concreta di crescita personale, servizio e costruzione di un futuro più giusto e fraterno.
Marina Bortolani, scout Agesci