Nell’ambito della mostra “Luigi Ghirri. Lezioni di fotografia. Progetto, esercizi e variazioni. Luca Capuano e Stefano Graziani”, a cura di Ilaria Campioli e visitabile gratuitamente fino al 1° marzo 2026, il Palazzo dei Musei di Reggio Emilia si prepara ad ospitare “Esercizi di osservazione”, un ciclo di quattro incontri, articolati da settembre 2025 a gennaio 2026, che si propone di approfondire i principali temi sollecitati dalla mostra attraverso i contributi di studiosi, ricercatori e docenti di diversi settori e discipline.
Gli incontri saranno l’occasione per riflettere sul ricco e articolato percorso offerto dalla mostra e dedicato al rapporto tra fotografia e didattica, ai legami tra l’insegnamento e la pratica artistica e ai processi di conoscenza mediati dalle immagini con particolare attenzione per quelli creativi. Fin dai suoi albori, infatti, la fotografia è stata utilizzata come strumento d’indagine e conoscenza della realtà, pratica che ha favorito lo studio e la ricerca in molti settori, in particolare in quello della storia dell’arte, dove ha permesso di condurre vere e proprie campagne di ricognizione e documentazione di monumenti e opere d’arte che spesso hanno dato vita a raccolte fotografiche di enorme valore.
Si parte dunque sabato 27 settembre alle ore 16 con l’incontro dal titolo “Sulle lezioni di fotografia” con Paolo Barbaro,storico della fotografia e docente all’Università di Parma, già responsabile della Sezione Fotografia del CSAC di Parma. Nel 2010, assieme a Giulio Bizzarri, Barbaro ha curato la trascrizione delle lezioni tenute da Luigi Ghirri all’Università del Progetto di Reggio Emilia tra il 1989 e il 1990. Il loro lavoro ha dato vita alla pubblicazione “Lezioni di fotografia” (Quodlibet, 2010), rendendo accessibili questi preziosi insegnamenti ben oltre le mura dell’aula in cui erano nati.
L’incontro sarà l’occasione per riflettere sulla genesi del volume e sul rapporto tra insegnamento e pratica artistica nelle lezioni tenute da Luigi Ghirri all’Università. Le “Lezioni”, punto di partenza della mostra, hanno rappresentato per Ghirri l’opportunità di ripercorrere la propria produzione e affrontare tematiche a lui care, oltre ad approfondire la storia stessa della fotografia, presentata e inserita dall’autore nel contesto più ampio della storia delle immagini.
Si prosegue poi sabato 25 ottobre, sempre alle ore 16, con Riccardo Venturi, critico d’arte e docente di Teoria e storia dell’arte contemporanea all’Université Panthéon-Sorbonne di Parigi, che affronterà il tema degli esercizi come forma di pratica critica e conoscitiva, capace oggi di recuperare una propria centralità. In un’epoca in cui la lettura del mondo non è mai stata immediata, gli esercizi possono diventare strumenti per riconnettersi al mondo dei viventi, moltiplicare i punti di vista e riattivare l’interesse per le cose. Pochi scrittori francesi più di Georges Perec (1936-1982) hanno praticato, nel corso della loro vita e della loro carriera letteraria, l’arte dell’osservazione. Molti suoi progetti – compiuti o appena abbozzati – prevedono l’osservazione e la trascrizione di elementi umani, urbani e atmosferici, di micro-eventi che molti di noi considererebbero insignificanti e non degni di nota. Eppure, sono proprio questi elementi a costituire, nel loro insieme, la trama vibrante della nostra esistenza. È facile riconoscere, in tale postura, un’affinità con il Ghirri delle “Lezioni di fotografia”. Al di là del loro risultato letterario, gli esercizi di osservazione proposti da Perec ci invitano a realizzare un’originale cartografia del quotidiano, allo stesso modo in cui i naturalisti del passato hanno esplorato e mappato territori sconosciuti.
Sabato 29 novembre la storica della fotografia ed ex responsabile degli archivi fotografici del CSAC di Parma Claudia Cavatorta e Melissa Gianferrari, restauratrice e docente della Scuola di Restauro dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, esperta in tecniche fotografiche storiche, presenteranno alcune delle opere in mostra provenienti dal fondo fotografico ritrovato presso l’Istituto Gaetano Chierici di Reggio Emilia. L’incontro permetterà di approfondire la storia delle tecniche fotografiche antiche con un focus su specifici interventi di restauro eseguiti sui materiali e di partecipare a una visita guidata dedicata a questa sezione della mostra.
L’ultimo incontro, in programma sabato 17 gennaio, sarà dedicato agli archivi fotografici delle accademie e degli istituti d’arte e vedrà la partecipazione di Nicoletta Leonardi, docente di Storia della critica fotografica e Storia della stampa e dell’editoria, nonché referente della Fototeca presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Insieme a Monica Maffioli, Leonardi ha svolto un ruolo chiave nella valorizzazione dei patrimoni fotografici storici degli istituti di formazione, contribuendo all’impostazione e alla direzione scientifica del primo censimento delle raccolte fotografiche delle Accademie italiane. In questi contesti, le fotografie non sono soltanto strumenti di riferimento visivo per opere, architetture e monumenti, ma veri e propri strumenti di lavoro: immagini segnate da quadrettature, schizzi e appunti che testimoniano pratiche quotidiane di trascrizione e mediazione. È in questi segni che si rivela la “doppia vita” della fotografia — da oggetto di funzione a oggetto museale. Il valore di questi materiali va ben oltre le loro qualità intrinseche: le tracce d’uso ci permettono di ricostruire la loro vita materiale all’interno dell’istituzione.
Tutti gli incontri sono ad accesso libero e gratuito.
Per maggiori informazioni: www.musei.re.it