Pubblichiamo di seguito la lettera di una giovane 11enne che ha subito una violazione: dei ladri sono entrati nelle camere della sua casa, del suo rifugio dove vive con la sua cara famiglia, dove dovrebbe sentirsi sempre sicura, e hanno rubato i suoi gioielli, il ricordo di momenti bellissimi spensierati che periodicamente viveva anche solo guardandoli. 
Un furto non è solo sottrazione di un bene economico, ma è una violazione anche intima, e una giovane 11enne lo descrive benissimo in questa lettera che pubblichiamo volentieri esprimendole solidarietà e vicinanza in questo delicato momento.MB

“Sono una ragazza di 11 anni e abito a Quattro Castella. Con il permesso dei genitori mi preme comunicare un evento di per sé banale, perché piuttosto diffuso, ma per me molto importante.

Il 18 novembre alle ore 16 circa i ladri sono entrati in casa mia: voi direte che non è una novità, tutti ormai sono stati visitati, subendo i gravi danni, anche sfondando porte e finestre.
Questo a casa mia non è successo, con abilità hanno scavalcato la recinzione, hanno aperto la finestra e sono entrati. Non hanno messo a soqquadro le stanze, però hanno fatto una cosa gravissima, che non potrò mai dimenticare. Sono saliti nelle camere, hanno aperto l’armadio e hanno portato via i miei piccoli gioielli, che mi sono stati regalati dai nonni in occasione dei miei compleanni: ciondolini molto rari e preziosi, catene, orecchini.

Per me è stato un colpo al cuore perché questi regali in oro, oltre che avere un valore oggettivo, costituivano un legame affettivo molto rilevante.

Certamente chi ruba pensa a farsi un buon bottino per guadagnare, non al dispiacere e al dolore che reca al derubato.

Oggigiorno sembra normale essere derubati, ed è cronaca ricorrente, tanto che i ladri diventano sempre più abili professionisti, evitando spesso le conseguenze dei loro gesti.

Io sono molto ferita per quanto mi è successo, perché questi oggetti mi facevano anche compagnia: li guardavo, pensavo in quali occasioni metterli, avevo con loro un certo dialogo, che ora mi mancherà.

Senza tornare alle leggi di Hammurabi, re dei Babilonesi, che tagliava le mani ai ladri, penso che ci dovrebbe essere, da parte della comunità, maggiore consapevolezza, e più solidarietà tra i vicini per avvisare possibili sospetti.
Ringrazio il giornale per l’eventuale pubblicazione e mi auguro che non possa più capitarmi un evento di questo tipo”.