Addio a Loredana Dolci, cuore comunista, scelse Reggio Emilia affascinata dalle politiche di allora. La laurea in psicologia per affrontare la malattia

E’ scomparsa a soli 62 anni, vinta da una malattia, Loredana Dolci, storica dirigente della Provincia di Reggio Emilia, dove aveva iniziato a lavorare il 30 dicembre 1991 dopo aver vinto un concorso per funzionario contabile.
Una donna molto intelligente, eclettica, ironica, che ha prestato per tanti anni il proprio servizio per i cittadini reggiani.

“Per un quarto di secolo Loredana Dolci ha svolto un servizio davvero prezioso per l’ente, assumendo col tempo la dirigenza di diversi Servizi strategici – Bilancio e Finanze, Lavoro e Formazione Professionale, Risorse umane – ricoprendo anche il ruolo di segretario generale reggente e, soprattutto, quello di assessore alle Risorse e Pari opportunità dal 2004 al 2009 con la prima giunta Masini”, ricorda il presidente della Provincia Giorgio Zanni esprimendo alla famiglia il cordoglio di tutta la Provincia.

Dopo la Legge 56/2014 di riordino delle Province, Loredana Dolci, dopo un breve periodo in comando al Comune di Correggio era passata come dirigente a Er.Go, l’azienda regionale per il Diritto agli studi superiori, da dove era andata in pensione un paio di anni fa.

Anche il Sindaco di Reggio Emilia Marco Massari ha espresso il cordoglio dell’amministrazione comunale per la scomparsa di Loredana Dolci, 62 anni, assessora comunale alle risorse umane e riforma dell’ente della giunta Spaggiari, tra il 1999 e il 2004. “Ci lascia prematuramente una figura che ha svolto gran parte della sua preziosa attività politica e lavorativa negli enti pubblici reggiani, lasciando un ottimo ricordo e una profonda stima tra i colleghi che l’hanno conosciuta. Importanti le sue battaglie sulle pari opportunità e sui diritti, oltre al contributo offerto all’organizzazione delle strutture amministrative in cui ha prestato servizio. Ai familiari e agli amici vanno il pensiero e il cordoglio dell’amministrazione comunale”.
I funerali si celebreranno domani, sabato, alle 13.45 alla Casa funeraria della Croce Verde.

Personalmente avuto la fortuna di conoscere Loredana e apprezzarne il valore umano e politico, sebbene talvolta con posizioni differenti, ma sempre nel rispetto reciproco e profonda stima. Era sempre piacevole una chiacchierata con la Dolci, perchè ogni volta ne derivava un arricchimento, o una semplice chiave di lettura diversa di cui facevo tesoro.

Ricordo quando mi spiegò le ragioni per la quali scelse di vivere a Reggio Emilia: “Avevo 16 anni quando venni in gita scolastica per studiare da vicino le politiche aziendali delle cooperative e ne rimasi affascinatissima. Aggiungici il cuore comunista….Fu inevitabile decidere già allora che avrei vissuto qui”.
Il nostro ultimo incontro fu un ristorante nel reggiano che mi fece conoscere Loredana per la peculiarità dei prodotti culinari. Cenammo insieme, e solo oggi con commozione rivedo quella serata come un ultimo saluto fra due donne che si sono parlate a cuore aperto, senza filtri, come mai avevamo fatto in 20 anni di conoscenza.

Oltre i temi politici, di cui tutti conoscono le sensibilità e impegno profuso di Loredana, una parte della conversazione mi colpì particolarmente: le ragioni della sua laurea in Piscologia. Ogni scelta della Dolci era sempre stata caratterizzata da motivazioni profonde e quel corso di laurea fu una cura -come la stessa mi spiegò- durante la sua malattia. “Comprendendo ciò che abbiamo dentro anche nei momenti di difficoltà e come li affrontiamo, il perchè, le nostre emozioni, le forze interiori che abbiamo ecc…. ho imparato tantissime cose. La psiche è importantissima anche nella cura delle malattie fisiche”.
Si laureò quindi in Psicologia -continuando al contempo a lavorare egregiamente come era suo solito fare- nel 2019, con una tesi dal titolo: “Il Genogramma, le Sculture Familiari, il Protocollo del desiderio inesprimibile: tecniche di intervento integrabili e complementari? Perché queste tecniche sono efficaci?”. Fui talmente affascinata dal suo racconto che le chiesi -ottenendolo- di regalarmi la tua tesi di laurea. Se i famigliari mi autorizzeranno, la pubblicherò integralmente, per chi vorrà conoscere un altro bellissimo tratto di Loredana, a pochi forse conosciuto, ma assicuro che non sarà da meno rispetto agli altri ambiti professionali e politici in cui Loredana Dolci si è distinta facendosi voler bene e stimare da tutti.

Marina Bortolani