È stato sottoscritto qualche settimana fa il primo contratto integrativo alla Alfa Solutions, azienda che fa parte del gruppo Iren, e storica realtà del territorio reggiano con 182 dipendenti.
L’azienda è attiva nell’ambito dei controlli e della prevenzione ambientale, ecologica e della sicurezza, della progettazione, realizzazione e gestione attinente alla sicurezza ed igiene dei posti di lavoro.
La trattativa sindacale aperta da mesi ha portato alla condivisione dei parametri e degli indicatori utili ad individuare un premio di risultato nell’anno 2024 fino a € 1.500.
“Un obiettivo raggiunto nel rispetto delle relazioni sindacali e normative che rimette al centro le competenze e professionalità dei dipendenti – spiega Elena Cigarini che per la Filcams Cgil ha seguito la trattativa – Si incrementano cosi produttività, qualità e competitività favorendo e migliorando la formazione permanente attiva in orario lavorativo, ponendo attenzione al periodo feriale di riposo e ripresa psicofisica, tramite il raggiungimento di obiettivi”.
“L’aumento della solidità aziendale è proporzionale al miglioramento delle condizioni lavorative e di valorizzazione della forza lavoro: un concetto spesso citato ma sporadicamente attuato. -continua Cigarini – In questo caso invece l’accordo si è raggiunto e la Filcams continua a espandere la contrattazione di secondo livello nelle aziende reggiane cercando di migliorare le condizioni di vita dei lavoratori”.
“La contrattazione di secondo livello è importantissima e crediamo debba essere sempre più presente nelle realtà del nostro territorio – aggiunge Alessandro Gabbi, Segretario della Filcams Cgil provinciale – Crediamo che dove le aziende producono un utile questo vada in parte redistribuito ai dipendenti in accordi dove si condivide un sistema premiante e di miglioramento delle condizioni di lavoro nel complesso. Eppure, – continua Gabbi – non sempre è cosi, la vicenda LIDL, ormai nota, ci mette davanti a chi rivendica un peggioramento delle condizioni di conciliazione vita lavoro, in questo caso spostando in avanti l’orario di chiusura del punto vendita, poi ci sono aziende come Conad che fanno utili ma si dimostrano sordi alla contrattazione integrativa. Nonostante le difficoltà quella della contrattazione integrativa è la strada da seguire e non intendiamo indietreggiare”.