Andrea Sirianni

Il segretario Cisl Emilia Centrale Andrea Sirianni, presente al tavolo regionale riunitosi ieri, fa il punto, non solo su quanto emerso ma anche sull’applicazione di una agenda del buonsenso che deve toccare una grande trasparenza in materia di bonifiche ambientali e amianto.
Dopo il rogo, tra dubbi ancora da fugare, si fa largo l’agenda del buonsenso e la prima delle nostre quattro domande arriva a risposta: le Istituzioni hanno trovato le aree sulle quali si può innestare la ripartenza produttiva del polo della carne. Si avvicina, così, il momento in cui le aziende andate a fuoco, Inalca in testa, potranno confermare ufficialmente la loro scelta di restare sul territorio. Se a distanza di 17 giorni dal rogo, possiamo parlare di aree per la ripartenza, e invitiamo a riflettere sull’opportunità dell’ex Aia Masone, significa che il buonsenso funziona e che Comune e Provincia hanno già fatto ottime analisi con gli strumenti di pianificazione del territorio, dalla mobilità all’impatto ambientale“.Cisl invita a monitorare l’appalto tra Inalca e Coop, in scadenza alla fine dell’anno. “Occorre che venga tolto dal tavolo il rischio di un distacco della spina a questo contratto“. La seconda questione riguarda i 99 lavoratori di Fabbrica del Lavoro, la società che seguiva la logistica per Inalca. Ad oggi non è stato ancora comunicato se potranno godere dell’anticipo della cassa integrazione.

Parlando di bonifiche, il sindacato invita ad aprire una fase di recupero della fiducia dei cittadini, con un sito “nel quale tutti possano vedere gli obiettivi della bonifica, i tempi di esecuzione, i nomi di chi deve fare cosa, le penali applicate in caso di inadempienza e la pubblicazione degli stati di avanzamento lavori”.
PIANO AMIANTO E IMPRESE IN CENTRO
Inoltre, per Cisl, l’incendio deve servire a migliorare il rapporto tra chi vive nel centro urbano e chi ci lavora. “A tutt’oggi non sappiamo se le sirene di allarme sono scattate oppure no. Dell’amianto sul tetto andato a fuoco abbiamo saputo dopo diversi giorni. Non conosciamo tante cose ma una, invece, è nota: sfruttiamo l’incidente per verificare che le imprese che operano nel perimetro urbano siano nelle condizioni di maggior sicurezza operativa, assistendole a colmare eventuali lacune. Inoltre, il Comune di Reggio ha una mappatura dei tetti in cemento-amianto presenti in città. Gli obblighi delle verifiche di sicurezza su queste coperture devono ripetersi non oltre i tre anni. Siamo sicuri che tutti siano in regola? L’Amministrazione ha l’opportunità di produrre un consistente cambiamento per spingere tutta Reggio sulla strada eternit-free“.