Più di trecento senzatetto in città, per 150 non esiste una soluzione nemmeno per l’inverno. Mancano gli spazi, latitano i progetti. Accogliamo favorevolmente le parole dell’assessore Marchi quando spiega che è in atto un potenziamento dei posti nei dormitori e la futura apertura, vincolata a Pnrr, del Centro servizi per il contrasto alla povertà.
Per centinaia di persone il problema però è attuale e non possiamo appoggiarci alla sola Protezione Civile che può, in caso di allerta meteo arancione, attivare soluzioni di emergenza nelle palestre per il solo periodo del bollettino arancione, quindi non abbastanza per offrire un riparo minimamente duraturo per persone in stato di necessità. Dobbiamo anche tenere conto dell’incremento dei casi di Covid e quindi l’aumento di fragilità sanitarie e polmonari che rendono ancora più rischiosa la permanenza in strada a basse temperature, pur senza allerta meteo.
Proponiamo che il Comune stipuli una convenzione con Ausl per l’usufrutto almeno del primo piano degli ex poliambulatori in via Monte San Michele. Uno spazio che, a seguito dei dovuti allacci alle utenze, dispone di un numero adeguato di servizi e di stanze atto ad offrire riparo a decine di persone.
La struttura in via Monte San Michele 8, oltre 16.450 metri cubi, rientra in un bando per l’alienazione di immobili Ausl ed attualmente vuota.
L’emergenza abitativa non può solo essere legata al calo di temperature per cui sarebbe auspicabile che il Comune iniziasse ad acquistare beni immobili abbandonati, come quello in via Monte San Michele, per ridefinire prospettive di accoglienza più durature e stabili. Tutto l’anno. Perché l’allerta arancione vale anche per temperature elevate e i cambiamenti climatici ci stanno abituando ad estati invivibili senza un riparo.
REC (Reggio Emilia in Comune)