Siamo lieti di apprendere che Coop Alleanza 3.0 ha ritirato dai propri scaffali alcuni prodotti di aziende israeliane.
Questa notizia ci informa di un fatto politico. Un risultato che non cade dal cielo, ma nasce dalla pressione collettiva esercitata dal basso.
Come Assemblea Reggiana per la Palestina le scorse settimane abbiamo portato la campagna di boicottaggio dentro gli spazi Coop, con un’azione diretta il 7 giugno all’ipercoop di Baragalla e la partecipazione il 12 giugno all’assemblea dei soci. Al nostro fianco, la mobilitazione di BDS Italia, il lavoro dei Comitati soci Coop per la Palestina, le proteste in altri territori e regioni, la voce di chi ha rifiutato l’indifferenza. È questa convergenza che ha aperto una breccia.

Coop, attenta alla sua base sociale e alla propria immagine pubblica, ha recepito il messaggio: non si può restare neutrali davanti al genocidio in Palestina.
Questa vittoria dimostra che mobilitarsi serve. Che la pressione popolare può ancora piegare scelte economiche e politiche. Che le lotte collettive dal basso sono l’unica risposta reale alla paralisi istituzionale.

In un’epoca in cui ci vogliono muti e rassegnati, cercando di convincerci che manifestare non serva a nulla, ogni azione dal basso che conquista qualcosa è un atto di speranza concreta.

Il boicottaggio funziona.

Continuiamo a costruire dissenso, organizzazione e lotta.
La Palestina chiama: rispondiamo.

Assemblea Reggiana per la Palestina