Le Associazioni Ambientaliste Reggiane sollecitano la Regione Emilia Romagna e AIPO (AGENZIA INTERREGIONALE PER IL FIUME PO) a rivedere radicalmente le modalità di esecuzione del previsto intervento sulla vegetazione dei torrenti Crostolo e Rodano, presentato durante la seduta della Consulta del Verde del Comune di Reggio il 15 maggio scorso.

Il progetto prevede la rimozione di gran parte della vegetazione spondale dei due torrenti, compreso il tratto urbano del Crostolo, lo stesso che con le sue fasce verdi, fiancheggia e accompagna le piste ciclabili del Parco delle Caprette e che oggi rappresenta sia un importantissimo polmone verde della città, nonché l’asse portante del Parco del Crostolo: uno dei parchi più amati e frequentati dai cittadini reggiani.

Uno scempio naturalistico e paesaggistico con cui si cancellerebbero le funzioni di corridoi ecologici essenziali, che i torrenti Crostolo e Rodano svolgono per il mantenimento della biodiversità dei territori, in particolare come assi naturali di collegamento tra la montagna, la collina e una pianura fortemente antropizzata, dove le zone alberate sono ormai una rarità.

Grazie alla valenza ambientale e paesistica da sempre rivestita dall’asta fluviale del Torrente Rodano, recentemente il Comune di Reggio ha inteso proporre, per l’intero corso del torrente, l’importante e innovativa funzione di Paesaggio Protetto.

Perfettamente consci dell’importanza che riveste il tema della sicurezza idraulica per i nostri territori di pianura, pensiamo però che i progetti di messa in sicurezza idraulica, che si ripetono sempre uguali su tutta la regione e che ovunque creano gli stessi controversi problemi, devono essere affrontati una volta per tutte da AIPO e dalla Regione con un approccio diverso, non solo con uno schema prettamente idraulico, ma con una impostazione decisamente multidisciplinare.

Riteniamo, infatti, che i progetti di intervento sullo stato dei nostri corsi d’acqua devono essere sorretti e confortati dal contributo di diverse e molteplici professionalità, capaci di affrontare le problematiche non solo idrauliche dei nostri corsi d’acqua, ma di tenere conto anche delle peculiarità e delle valenze ambientali, forestali, geologiche, faunistiche e paesaggistiche che essi rappresentano per l’intero territorio di pianura.

Per questi motivi è assolutamente essenziale che si attivi, da subito, un percorso partecipativo nei territori interessati dal progetto di AIPO, che deve caratterizzarsi innanzitutto da un chiaro e costante ascolto dei cittadini e delle istanze rappresentate dalle Associazioni Ambientaliste

  • Università verde Reggio Emila
  • WWF Emilia Centrale
  • Gruppo Reggiano Ecologista e Naturalista giacche verdi (Green – odv)
  • Legambiente Reggio Emilia
  • FEDERNATURA Emilia-Romagna