Parlando di astensionismo ed evitando la retorica che colpevolizza chi si è astenuto è possibile approfondire i dati che analizzano il fenomeno dalle elezioni amministrative così come alle europee.
Le elezioni amministrative a Reggio Nell’Emilia hanno registrato un’affluenza del 60,82%, un dato che si confronta con il 67,44% delle precedenti elezioni, mentre per le europee l’ affluenza è stata pari al 62,04%, a confronto con il 68,88% delle precedenti elezioni del 2019. Sintomo di una percezione di lontananza sempre maggiore dei cittadini dalla politica e dalle istituzioni europee, anche in una fase storica in cui il voto europeo assume un valore ancor più fondamentale, davanti a sfide come quella della crisi climatica e delle guerre che ci circondano.
C’è un aspetto importante che emerge osservando i dati: l’astensionismo è spesso legato alla periferia di questo Paese e alle zone che soffrono di più a livello economico e sociale, sia tra grandi città e periferie o aree interne. Ma anche tra Sud e Nord del Paese.
“Le periferie non si riapproprieranno facilmente di rappresentanza e spazio politico finché verranno percepite come territori che non votano o che votano poco. Non votando probabilmente si favoriscono gli stessi meccanismi che a qualcuno hanno fatto passare la voglia di votare. Questo è il paradosso. Il punto non è chi o cosa votare ma esercitare un diritto e un dovere civico.” spiega Beltrami, candidata e militante di Coalizione Civica.
“Da anni le periferie soffrono il mancato adeguamento dei servizi alle esigenze più attuali di famiglie e lavoratori, e nel frattempo ci si lamenta del disagio giovanile e del degrado. Non votando ci si illude di esprimere una scelta, quando non si fa altro che restringere il campo decisionale. Possibile che le famiglie debbano spostarsi nei comuni limitrofi per i servizi basilari, oggi come 30 anni fa?” continua Beltrami.
Secondo Beltrami l’astensionismo deve portare poi ad un’analisi profonda e a soluzioni efficaci anche su larga scala, come l’implementazione di strumenti che favoriscano il voto fuorisede e, più in generale, alla risoluzione di processi complessi e poco accessibili che abbiamo in Italia per votare. I fattori che determinano la mancata partecipazione al voto dei cittadini sono tanti, e bisogna provare ad analizzare i dati per capire il contesto, le ragioni e le possibili soluzioni.
“In Portogallo quest’anno per la prima volta si è potuto votare da qualsiasi seggio elettorale e solo con la propria carta d’identità, grazie alla digitalizzazione delle tessere elettorali, è stata una strategia adottata anche per contrastare l’astensione, e ha funzionato, dato che rispetto alle elezioni europee del 2019, il tasso di astensione in Portogallo è sceso dal 69% al 63%. Ma non solo, la Francia in occasione delle elezioni europee ha allestito veri e propri seggi all’estero, mentre i nostri cittadini e studenti fuorisede restano a guardare. Non tutti possono permettersi di rincasare per volare, anche vedendosi rimborsare il biglietto impegni lavorativi e di studio possono rappresentare un ostacolo alla mobilità verso un gesto che oggi, nell’era digitale, potrebbe risultare più semplice e per questo andrebbe facilitato.” conclude Beltrami.