Le alluvioni che hanno colpito duramente il territorio regionale, e in particolare la Romagna, e la tromba d’aria che è tornata a colpire molte di quelle stesse zone sabato scorso, rendono ancora più urgente la necessità che il tema amianto torni nelle priorità dell’agire politico dalle amministrazioni locali fino al governo centrale.
La forte presenza di pannelli di eternit divelti dal vento e caduti sulle strade e nei cortili delle abitazioni dimostra quanto l’amianto sia un problema di oggi e non solo di ieri. Non è una questione da relegare alla memoria o solo alla memoria, ma semmai da inserire con più convinzione e determinazione di quanto non si sia fatto fino ad ora nell’agire politico quotidiano.
La legge 257 del 1992 ha messo al bando l’amianto nel nostro Paese, ma ha lasciato un vuoto nella gestione di milioni di tonnellate di amianto che continuano ad essere una minaccia per la nostra salute.
Solo pochi mesi fa, ad Alfonsine come associazione Afeva Emilia Romagna, insieme alla Cgil locale e al Comitato Salviamo le Api salviamo noi, abbiamo promosso un’assemblea pubblica dal titolo “Amianto Zero” un risultato possibile: Mappatura Bonifiche-Salute”.
Temi affrontati in presenza di amministratori e di esponenti dell’AUSL Romagna, ai quali abbiamo chiesto ancora una volta un impegno ad una precisa mappatura della presenza di amianto sul territorio e sulla sua rimozione.
A distanza di oltre 30 anni dalla legge, non solo non possiamo dirci liberi dall’amianto, ma quello intorno a noi, proprio per effetto del tempo che passa, diventa sempre meno sicuro e sempre più pericoloso per la nostra salute.
Le amministrazioni locali, la Regione e il governo devono fare di più per introdurre norme e aiuti che incentivino la rimozione in sicurezza dell’immenso quantitativo di amianto ancora in circolazione. Le immagini di quanto successo sabato scorso ci raccontano un Paese che interviene dopo aver subito ingenti danni invece che lavorare con forza sulla prevenzione.
Sono di oggi le dichiarazione del presidente della Provincia De Pascale il quale dice che occorre evitare di permanere nella zona dove ci sono detriti per la pericolosità di questi sulla salute delle persone.
Come associazione, intendiamo sollecitare ancora una volta Regione e amministrazioni locali a non derubricare l’importanza della questione amianto che continua a produrre sofferenza e morte anche nella nostra regione. Semmai dobbiamo prendere spunto dai disastri accaduti recentemente come il terremoto e l’alluvione e dagli effetti del cambiamento climatico in genere, per non perdere altro tempo e andare nei tempi più brevi possibili verso la mappatura dell’amianto nel territorio e un piano di rimozione e bonifica.
La salute dei cittadini non può essere affidata ai comunicati del giorno dopo. Impariamo ad agire prima che il danno e i rischi per la salute, siano tra noi. Questo è quello che chiediamo alla politica.
Milco Cassani, Presidente AfeVA Emilia Romagna aps