Nell’apprendere della scomparsa di Alberta Sacerdoti, punto di riferimento della Comunità ebraica a Reggio Emilia, desidero esprimere il cordoglio dell’Amministrazione comunale e mio personale, con particolare riguardo alla Comunità ebraica di Modena e Reggio Emilia.

A lei va la nostra gratitudine per l’impegno lungo e tenace di custode di memorie personali – la testimonianza della Shoah, che l’aveva coinvolta da vicino, come lei stessa racconta nella pubblicazione Ricordando… la Shoah della mia famiglia – e di cultrice di storie e memorie collettive della comunità ebraica in Emilia-Romagna e nella nostra città in particolare.

Una memoria sempre tesa da una parte ad attualizzare il segno dei fatti accaduti e dall’altra a inserire quei fatti, anche tragici, in una prospettiva di speranza, dialogo e pace, fondata su valori civili, etici e democratici che costituiscono uno strumento indispensabile per poter dire “mai più”.

Docente di tedesco, Alberta Sacerdoti è stata parimenti promotrice sia dei valori culturali ebraici, stimolando e motivando l’interesse dei ricercatori, contribuendo a diverse pubblicazioni ed editando fra l’altro un testo sulla cucina ebraica, sia del dialogo incondizionato fra culture e popoli.

La ricordiamo partecipe, con Istoreco, dei Viaggi della Memoria e dei Viaggi di Studio in Israele, nel corso dei quali si svolgevano incontri anche nelle scuole palestinesi, ma anche delle visite in Moschea a Reggio Emilia.

Bellezza, diritti umani, pace, ‘fare memoria’ a beneficio prima di tutto dei più giovani sono alcuni dei temi universali a cui si sono ispirati, nelle diverse celebrazioni annuali in città, il Giorno della Memoria e la Giornata europea della Cultura ebraica, a cui Alberta Sacerdoti ha lavorato per molti anni, insieme con l’Amministrazione comunale, la Comunità ebraica di Modena e Reggio Emilia e Istoreco, con competenza e dedizione, e con la signorilità e il garbo che le erano propri.

Un impegno che si è potuto apprezzare anche in occasione del restauro e della definitiva riapertura della splendida Sinagoga di via dell’Aquila, il Tempio maggiore israelitico di Reggio Emilia, oggi sede di esposizioni, concerti, iniziative culturali e luogo di dialogo e pace, come anche Alberta Sacerdoti desiderava. A noi il compito proseguire la sua testimonianza.

Marco Massari – Sindaco di Reggio Emilia