Il modello di governance del suolo agricolo in corso di sperimentazione e valutazione con il progetto LIFE agriCOlture, nel territorio dell’Appennino tosco-emiliano, è stato presentato in questi giorni a un gruppo di 20 rappresentanti di Riserve di Biosfera MAB Unesco del mondo.
Francesca Moretti, del Parco nazionale dell’Appennino, ha illustrato come questo progetto pilota sia parte dei progetti della Riserva di Biosfera dell’Appennino tosco-emiliano. Una realtà, quest’ultima, “caratterizzata da una enorme variabilità ambientale, fragilità territoriale ma anche produzioni agricole di qualità, dai foraggi al Parmigiano Reggiano, dal miele al pecorino, dai cereali ai prodotti da forno”.
Oltre a tecnici di settore, hanno partecipato al meeting esponenti delle Riserve di Biosfera di Svezia, Austria, Germania, Spagna, Libano e Francia, interessati a quanto si sta sperimentando e studiando nelle 15 aziende pilota del progetto nelle province di Reggio Emilia, Parma, Modena.
“L’obiettivo che Life agriCOlture sta perseguendo – conclude Luca Filippi, Project Manager del progetto – è quello di aumentare l’efficienza produttiva degli allevamenti di montagna e, allo stesso tempo, perseguire sfide ambientali fondamentali per la protezione del suolo e la mitigazione del cambiamento climatico”.
Il webinar, così come l’educational tour che si terrà dal 7 al 9 giugno presso i luoghi del progetto nell’Appennino reggiano, sono inscritti in un più ampio programma di condivisione e replicazione del modello di governance del suolo agricolo proposto dal progetto.
Life agriCOlture è promosso da Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, Consorzio della Bonifica Burana, Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano e Crpa.