Marco Eboli

La recente sentenza del Consiglio di Stato che annulla il trasferimento per incompatibilità ambientale dell’ex Procuratore Capo della Repubblica di Reggio Emilia Marco Mescolini, deliberata all’unanimità dal Plenum del Csm nel febbraio del 2021 e successivamente confermata da una sentenza del Tar del Lazio, non rappresenta una vittoria per l’ex Procuratore né mette fine alla vicenda.

Ora, il nuovo Csm, insediato dopo le elezioni politiche del settembre 2022,avrà due scelte: recepire la sentenza del Consiglio di Stato o confermare il voto unanime del precedente Csm che delibero’ il trasferimento e declassamento di Mescolini da Reggio Emilia a Firenze e da Procuratore capo a pubblico ministero. Per quanto riguarda il comportamento pubblico di Mescolini, mi fregio con onore di aver sollevato solitario, a ferragosto del 2020,con una lettera aperta all’ex Procuratore capo, con ampia risonanza mediatica, alcuni comportamenti che io definii “anomali” ma che il Csm considero’ gravi, insieme al contenuto dell’esposto presentato da quattro Pm nel settembre dello stesso anno, e che portarono al suo trasferimento per incompatibilità ambientale. In quella mia lettera aperta, sollevavo dubbi su due fatti in particolare.

Il primo, la decisione del Procuratore Mescolini di non inviare al Sindaco Vecchi un avviso di garanzia nel periodo del ballottaggio per le elezioni amministrative del 2019.Le ragioni addotte, successivamente, quando il Sindaco Vecchi fu rieletto, in una conferenza stampa furono “non voler turbare l’esito delle elezioni”, che però poteva essere letto come una volontà di non danneggiare il Pd, come sostenne anche il Csm a sostegno del trasferimento per incompatibilità ambientale, insieme al suo rapporto stretto con l’ex potente consigliere del Csm Luca Palamara che, in base ad intercettazioni, fu ripetutamente sollecitato da Mescolini affinché, come avvenne, lui fosse nominato Procuratore capo della Repubblica a Reggio Emilia.

L’altra questione che sollevai fu il processo denominato dalla stampa Appaltopoli, che vedeva indagati diversi dirigenti comunali e che nel 2020 pareva subire ritardi nelle indagini. A mio parere, sul tavolo del nuovo Csm che dovrà deliberare se reintegrare Mescolini di grado e ruolo, dopo la sentenza del Consiglio di Stato, o confermare la decisione unanime del precedente Csm di incompatibilità ambientale, questi comportamenti saranno sicuramente valutati perché contribuirono a far apparire Mescolini non limpido rispetto al potere politico locale rappresentato principalmente dal Pd.

Marco Eboli, ex Coordinatore comunale Fdi Reggio Emilia