A poche ore dall’ultimo passaggio in Appennino del Giro d’Italia, avvenuto ieri con la 12ma tappa dedicata in gran parte alle zone matildiche, il Sindaco di Castelnovo Monti Emanuele Ferrari traccia un bilancio di questo momento che è stato davvero straordinario per il territorio.

“Questi due giorni, la tappa dell’arrivo a Castelnovo e la tappa di passaggio a Felina, mi suscitano subito due immagini. La prima è la tipica dell’immagine del seguito per il ciclismo, con un pubblico che sceglie la posizione da cui assistere alla gara e poi aspetta, aspetta anche tantissime ore il passaggio del Giro. Abbiamo visto persone, gruppi e famiglie, arrivare in camper e posizionarsi sul tracciato anche dalla sera di martedì per la tappa di mercoledì. Un’attesa attiva, che cresce man mano, per un momento che dura una manciata di secondi, qualche minuto al massimo vedendo passare i ciclisti per incoraggiarli. Anche noi come amministrazione comunale abbiamo fatto così: è dal 13 di gennaio che di fatto aspettavamo questa tappa, e non ci siamo mai fermati. Abbiamo portato avanti un lavoro enorme, con il coinvolgimento di tutte le anime della comunità che hanno risposto in modo eccezionale a questa chiamata del Giro d’Italia, all’idea di poter scrivere un grande capitolo nel romanzo di questa straordinaria competizione sportiva che da sempre è il romanzo sulla storia in evoluzione del nostro Paese, l’Italia, e far sì che l’Appennino restasse in questo romanzo come un punto di luce, un segno di bellezza e condivisione. Hanno anche sopportato qualche disagio, per i lavori necessari e la chiusura delle strade, comprendendo però che si stava perseguendo un grande risultato.

Un lavoro che è ripagato dalla soddisfazione prima di tutto degli organizzatori: ho parlato con Mauro Vegni, direttore del Giro, con Giusy Virelli, sport & event manager ciclismo per Rcs, con Luca Pasini giornalista della Gazzetta dello Sport e tutti hanno avuto parole straordinarie di elogio e anche stupore per l’organizzazione della giornata e per il nostro territorio. Per l’occasione è venuto a Castelnovo anche il Presidente della Regione Emilia-Romagna Michele De Pascale, con l’Assessora regionale allo sport Roberta Frisoni e il coordinatore per le politiche sportive dell’Emilia-Romagna Giammaria Manghi che ci ha accompagnato in questa sfida fin dall’inizio, segni che qui davvero siamo riusciti a fare un po’ la storia del Giro, e quella giornata resterà nella memoria anche come simbolo per tutti quelli che vivono e lavorano in questo territorio. È stata una vetrina straordinaria per il Parco nazionale dell’Appennino e le sue eccellenze, la Pietra di Bismantova, i Gessi triassici, ma è anche stata l’occasione di riscoprire delle storie, recenti e remote, inedite, raccontate dallo scrittore Fabio Genovesi durante la telecronaca della tappa, storie che costruiscono il legame tra i cittadini, l’accoglienza e i luoghi”.

“La seconda immagine che mi sovviene – prosegue Emanuele Ferrari – è quella del sasso nello stagno. Come amministrazione comunale abbiamo inizialmente lanciato un sasso con questa sfida, e questo ha generato cerchi concentrici sempre più grandi, a partire dal gruppo di lavoro guidato dal coordinatore di tappa Franco Castagnetti e dalla nostra responsabile del settore sport, promozione del territorio e turismo Monia Malvolti, e da qui allargandoci come i cerchi che si formano nell’acqua, sempre più grandi, fino ad arrivare a tutta la comunità: mercoledì c’erano quasi 400 persone attivamente coinvolte a gestire l’ospitalità, la sicurezza, la comunicazione, l’accoglienza e l’accesso alle diverse zone del centro. Voglio ringraziare il paese intero per come ha risposto a questa sfida: i commercianti ed esercenti, la Croce Verde, gli Alpini e la Protezione Civile, l’Università del pedale e lo staff comunale che ha compiuto un grandissimo sforzo ed è riuscito a dare corpo ad un’anima fatta di tante sfumature che è stata appunto la tappa del Giro d’Italia.

Anche ieri poi, nonostante un meteo non troppo favorevole, a Felina c’era una grande piazza, con la Carovana del Giro e il passaggio del gruppo, che andava veramente forte nonostante l’asfalto bagnato: è stato un altro momento di grande festa, con Felina che peraltro aveva già mostrato una grande sintonia con la corsa, illuminando di rosa il “Salame” e ospitando la cena di gala in aprile. Abbiamo superato una grande prova come collettività, abbiamo voluto mandare un messaggio forte e simbolico per guardare con fiducia al futuro perché siamo una comunità generosa, capace di grande entusiasmo, di slanci, di generosità, di proporci all’Italia e al mondo con la nostra storia, i nostri luoghi meravigliosi e anche con la forza dei nostri legami”.