“Siete venuti in tanti per ringraziare il Signore che vado via eh?”, così ha esordito Don Jacek durante la Messa di saluto dell’Unità pastorale San Luigi e Sant’Antonio di Padova domenica 17 settembre al parroco dopo diversi anni – 7 il primo e 5 il secondo – di permanenza nel quartiere Rosta Nuova.
La comunità ha mostrato affetto, e sincera gratitudine verso i sacerdoti per l’impegno profuso in questi anni e il cammino di fede condiviso. Durante la messa comunitaria molto partecipata, sono state davvero tante le testimonianze di riconoscenza, di apprezzamento per la disponibilità riservata in tutte le attività della parrocchia, per i giovani, per i diversi gruppi, durante i campeggi o il grest. L’Unità pastorale si è sempre sentita accolta col sorriso, guidata, accompagnata nonostante le fatiche, le difficoltà.

I sacerdoti, polacco Don Jacek -destinato al territorio di Sassuolo- e malgascio Don Jeannot destinato all’Unione Pastorale 3 zona Pieve, Roncocesi– hanno espresso gratitudine per aver reso vivo il passo del Vangelo “ero forestiero e mi avete accolto” per la corresponsabilità, per aver permesso loro di sentirsi e vivere famiglia.

Hanno ringraziato tutti, per il sostegno offerto in questi anni, per la vicinanza, per il sostegno, per la presenza, riconoscendo l’operosità delle persone, la voglia di dare il proprio contributo, di proporsi: “cosa posso fare? Come posso essere utile”?
Non sono mancati gli applausi e i momenti di commozione –tanti occhi lucidi- perché obbedienza non significa azzerare ricordi, affetti, legami. Ci saranno i ricordi, le preghiere, ma mancheranno i tanti momenti di condivisione, di vita parrocchiale costruita in questo periodo.

Ad entrambi è stata donata un’opera dello scultore Giuliano Melioli, particolarmente apprezzata. In particolare l’immagine della Madonna della Tenerezza, scura, per ricordare la Madonna Nera nel cuore di tutti i polacchi, ha suscitato un ricordo dolce: il primo sì al sacerdozio di don Jacek.

Mariarita Bortolani