Unindustria Reggio Emilia ha organizzato nella Sala del Capitano del popolo dell’Hotel Posta un workshop di approfondimento con i Sindaci della provincia sui risultati emersi dalla seconda edizione dell’Osservatorio sul sentiment della popolazione reggiana, commissionato dagli Industriali e suddiviso in tre ambiti ben definiti, montagna, Via Emilia e pianura.
Il seminario è stato coordinato e animato da Daniele Marini, Direttore Scientifico di Community Research & Analysis e curatore dell’Osservatorio 2025, il cui esito è condensato nel report “I Reggiani IN-CERTI. La popolazione della provincia di Reggio Emilia, la qualità della vita e il ruolo dell’industria“, realizzato nell’autunno scorso. Insieme a lui è intervenuto anche Lorenzo Ciapetti, Direttore di Antares, per fornire ai primi cittadini della provincia un approfondimento sullo stato dell’industria del territorio reggiano.
I sindaci hanno così potuto confrontarsi a porte chiuse su temi come la percezione delle condizioni economiche, la questione demografica, la coesione sociale e l’immigrazione, la percezione dell’industria, delle amministrazioni e del territorio. L’incontro ha permesso di raccogliere indicazioni utili sulle priorità su cui lavorare nei rispettivi territori.
A distanza di un anno e dopo la tornata elettorale che ha rinnovato diverse amministrazioni del nostro territorio, abbiamo voluto offrire a tutti i Sindaci un nuovo momento di riflessione, partendo proprio dalle opinioni e dalle percezioni dei nostri concittadini  Spiega la Presidente di Unindustria Reggio Emilia Roberta Anceschi – Per la nostra Associazione è importante mantenere un’attenzione e un dialogo permanente con le amministrazioni. Lo abbiamo dimostrato con gli accordi e le iniziative realizzate nella montagna e nella pianura, attraverso i due documenti programmatici presentati in occasione delle ultime elezioni amministrative e con una serie di incontri nelle sedi Comunali su temi specifici. Il nostro impegno, come abbiamo dichiarato nella nostra Assemblea di giugno, è finalizzato non solo alla gestione delle questioni aperte, ma anche alla definizione congiunta di progetti finanziabili attraverso i fondi della prossima Programmazione europea 2028-2034“.