Il Beato Cardinale Andrea Carlo Ferrari Patrono dell’Alta Val d’Enza e Val Cedra

I vescovi della regione ecclesiastica dell’Emilia-Romagna riuniti in conferenza episcopale il 6 marzo scorso hanno approvato con voto unanime la richiesta espressa dagli ordinari diocesani di Reggio Emilia-Guastalle e Parma di erigere il Beato Cardinale Andrea Carlo Ferrrari patrono dell’Alta Val d’Enza e Val Cedra.

Si tratta dei territori che diedero i natali al Cardinale, come scrive nel decreto istitutivo il cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza episcopale emiliano.-romagnola; il porporato scrive: “molteplici sono le iniziative da anni intraprese sia di tipo culturale e soprattutto di ordine pastorale e vasta è la diffusione del culto del beato Andrea Carlo Ferrari nelle comunità ecclesiali di quelle zone”.

Domenica prossima, 26 aprile, alle ore 16.00, nella chiesa parrocchiale di Pieve San Vincenzo (Ramiseto) l’arcivescovo Giacomo Morandi presiederà la Santa Messa in onore del Cardinale Ferrari; concelebrerà mons. Enrico Solmi vescovo di Parma.

Importante è il legame tra il Beato Andrea Carlo Ferrari e la nostra provincia: infatti la diocesi di Guastalla fu la prima sede episcopale di mons. Andrea Ferrari eletto vescovo da papa Leone XIII nel 1890 a quarant’anni; breve ma incisivo fu il suo episcopato guastallese. Infatti, nel 1891 fu trasferito alla diocesi di Como e nel 1894 lo stesso Leone XIII lo elesse cardinale arcivescovo di Milano.

Il decreto a firma del cardinale Zuppi

Andrea Ferrari nacque nel 1850 a Lalatta di Palanzano (Parma) in un ambiente familiare modestissimo. Ordinato sacerdote nel 1873, a 27 anni divenne rettore del Seminario diocesano di Parma. Giunta alla guida della diocesi ambrosiana, assunse accanto al nome di battesimo quello di Carlo in onore di San Carlo Borromeo.

Eccezionale figura di pastore, ricercò costantemente l’incontro con il suo popolo soprattutto per mezzo della visita pastorale. Diede nuovo vigore all’istruzione religiosa e agli oratori parrocchiali e istituì numerosi collegi per l’educazione della gioventù. Aprendosi sempre più alle istanze del suo tempo, riconciliò e potenziò la stampa cattolica e incoraggiò i fedeli a costituirsi in forza civica, sociale e politica, così da animare la società con i valori del Vangelo. Convocò tre Sinodi diocesani e un Concilio provinciale; promosse il Congresso eucaristico nazionale, quello di musica sacra e quello catechistico. Attese alla costituzione dell’Università Cattolica e alla fondazione di quell’Opera di assistenza sociale che da lui prese il nome.

Con carità inesauribile durante la Prima Guerra Mondiale si adoperò per alleviare le sofferenze dei soldati e delle loro famiglie. Le agitazioni sociali del 1898, la feroce repressione del generale Bava Beccaris, la lotta antimodernista, la partecipazione dei cattolici alla vita pubblica furono per il Cardinale fonte di gravi incomprensioni e di molte sofferenze, ma ne misero in luce la rettitudine e la magnanimità del cuore. Affetto da male incurabile che lo privò della voce, si spense il 2 Febbraio 1921. Fu beatificato da papa Giovanni Paolo II il 10 Maggio 1987.

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