“Ill.mo sig. Presidente, mi rivolgo a Lei nella mia funzione politica di Presidente regionale e Segretario provinciale di Azione. Non è nel nostro stile fare polemica fine a se stessa: la libertà di pensiero per noi è sacra.
Quanto però da Lei dichiarato e riportato dalla stampa (leggi qui), secondo cui dovremmo liberarci, dopo il fascismo, anche dell’antifascismo, ci ha lasciato sconcertati. Ci pare un’affermazione infelice nei contenuti ed inopportuna nei tempi e nei modi. L’antifascismo non è un semplice pensiero, ma sta alla base della nostra Costituzione. È significativo che un testo basato sul riconoscimento delle libertà personali e collettive, a partire da quella di pensiero, ci sia un unico chiaro divieto: quello della ricostituzione del partito fascista.
Quello che forse a Lei sfugge, è che oggi l’antifascismo ha un significato che va oltre la nostra esperienza storica: non è una storia solo italiana. Questo perché il fascismo è diventato, nel mondo, l’archetipo di ogni sistema dittatoriale che reprime la libertà dei Popoli e degli individui, quale che sia la forma ed il colore politico in cui si esprime. Per questo dirsi antifascisti ha un valore sempre attuale e lo avrà finché in qualunque Paese ci sarà qualcuno che lotta per essere libero.
Ci paiono concetti essenziali, che tutti dovremmo condividere, specialmente chi ha un ruolo pubblico e delicato, come nel suo caso. Su questi concetti sig. Presidente passa il confine tra democrazia e totalitarismo.

La ringrazio per la sua gentile attenzione e la saluto cordialmente”.

Claudio Guidetti, Presidente regionale ER e Segretario provinciale AZIONE