Ieri (24 luglio) in sala del Tricolore il sindaco Marco Massari ha conferito la cittadinanza italiana a 21 persone – originariamente provenienti da Albania, Kosovo, Moldavia, Ucraina, India, Pakistan, Georgia, Marocco e Cina – che hanno maturato il diritto a divenire cittadini italiani e che hanno prestato giuramento sulla Costituzione della Repubblica. Si tratta della prima cerimonia di conferimento della cittadinanza da parte del nuovo sindaco.

Da inizio 2024 il Comune di Reggio Emilia ha raccolto i giuramenti di 684 neo-cittadini adulti e di 364 bambini e ragazzi minorenni – tantissimi nati a Reggio Emilia – che hanno ricevuto la cittadinanza dai genitori. Dal 2000 ad oggi sono stati oltre 14mila i giuramenti avvenuti nel Comune di Reggio. Ma tanti sono ancora in attesa di ottenere la cittadinanza, se si pensa che degli oltre 28mila stranieri che vivono nel territorio comunale (persone che sono in possesso di una cittadinanza di un altro paese rispetto all’Italia), quasi 16mila sono a Reggio Emilia già da oltre 6 anni.

Dal 2016 il Comune di Reggio Emilia ha avviato un progetto per strutturare il cerimoniale del conferimento di cittadinanza attraverso il giuramento pubblico in Sala del Tricolore, al fine di generare riconoscibilità culturale e sociale dell’atto istituzionale e amministrativo, previsto dalla legge. A chi presta giuramento il Comune conferisce un “kit di cittadinanza” contenente informazioni e materiali orientativi sulla vita nel nostro paese e in città.

L’acquisizione della cittadinanza arriva dopo un percorso che ha portato a compiere una scelta volontaria. Questo diritto ha un valore importante perché incide positivamente su molti aspetti del quotidiano, dando stabilità al progetto di vita dei nuovi cittadini. La cittadinanza infatti non è la semplice conquista di un passaporto, ma una volontaria adesione a una comunità. Non è sufficiente che un diritto venga garantito da una legge ma è necessario che i destinatari abbiano gli strumenti per conoscere e condividere la storia, le regole, la lingua, le relazioni e vivere consapevolmente la città e il Paese scelto.

ITER – L’iter della cittadinanza è gestito dal ministero dell’Interno o dagli organi di rappresentanza sul territorio a seconda delle casistiche. I principali iter per diventare cittadini italiani sono cinque:

– Acquisizione di cittadinanza: ottenimento di uno status al quale l’ordinamento giuridico ricollega la pienezza dei diritti civili e politici riferito al concetto di cittadinanza che indica, in particolare, il rapporto tra un individuo e lo Stato.
– Acquisizione per residenza (art.9 legge 91 del 1992): può ottenerla l’immigrato adulto “se risiede legalmente da almeno dieci anni nel territorio”. Il termine è invece di cinque anni per i rifugiati e gli apolidi e di soli quattro anni per i cittadini comunitari.
– Acquisizione per matrimonio (art.5 legge 91 del 1992): la cittadinanza può essere concessa per matrimonio, in presenza dei seguenti requisiti: il richiedente, straniero o apolide, dev’essere coniugato con cittadino italiano e risiedere legalmente in Italia da almeno due anni dalla celebrazione del matrimonio.

– Acquisizione per trasmissione dai genitori: i figli minori di chi acquista o riacquista la cittadinanza italiana, se convivono con esso, acquistano la cittadinanza italiana, ma, divenuti maggiorenni, possono rinunciarvi, se in possesso di altra cittadinanza
– Acquisizione della cittadinanza per i nati in Italia (elezione di cittadinanza): o straniero nato in Italia, che vi abbia risieduto legalmente senza interruzioni fino al raggiungimento della maggiore età, può dichiarare di voler eleggere la cittadinanza italiana entro un anno dalla suddetta data. Un requisito fondamentale per tale acquisto risulta essere il permesso di soggiorno, annotato su quello dei genitori, dalla nascita e la registrazione all’anagrafe del Comune di residenza.