La Sala Tricolore, a Reggio Emilia, ha fatto da sfondo stamane alla cerimonia per l’inaugurazione dell’anno accademico 2024/25 del dottorato di ricerca internazionale e industriale “Reggio Childhood Studies – from Early Childhood to Lifelong Learning” del Dipartimento di Educazione e Scienze Umane dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia con Fondazione Reggio Children – Centro Loris Malaguzzi ETS, come partner industriale del corso Phd.
Protagonisti dell’evento i nuovi dottori e i nuovi dottorandi, che hanno presentato una serie di ricerche su diverse tematiche, tra le quali: lo spazio di incontro in carcere per i genitori detenuti e figli, la mobilità autonoma dei bambini per le strade delle città, i linguaggi inclusivi nei musei; il clou della mattinata è stato rappresentato dalla lectio magistralis del professor Edward Harcourt, Università di Oxford, dal titolo “Keeping Morality in its Place: The Truth in Immoralism?”.
Dopo i saluti istituzionali ha aperto la giornata la professoressa Annamaria Contini, Direttrice del Dipartimento di Educazione e Scienze Umane, che ha dichiarato: “La celebrazione di questa importante ricorrenza nella Sala Tricolore del Comune di Reggio Emilia possiede un alto valore simbolico: essa vuole rendere ancora più visibile alla città il prezioso patrimonio di idee, innovazioni e conoscenze legato al dottorato di ricerca in “Reggio Childhood Studies”. Da molto tempo, la città di Reggio Emilia è famosa in tutto il mondo per le sue grandi esperienze di avanguardia in ambito educativo. Questo dottorato, frutto di una collaborazione tra la Fondazione Reggio Children e il Dipartimento di Educazione e Scienze Umane, selezionato come Dipartimento di Eccellenza 2023-27, rafforza entrambi i partner, consolidando la vocazione educativa del territorio e il progetto di Reggio Emilia Città Universitaria.”
Carla Rinaldi, Presidente Fondazione Reggio Children, partner industriale del dottorato, ha aggiunto: “I valori che esprime Sala del Tricolore sono profondamente radicati nell’esperienza educativa di Reggio Emilia e di conseguenza nel dottorato Reggio Childhood Studies. Qui vibra il riconoscersi cittadini, parte viva della città, nella condivisione di diritti e doveri della convivenza civile. Ci aspettiamo da voi, dottorandi e dottori, il coraggio della ricerca che può trasformare e migliorare la realtà”.
Per i partner e le collaborazioni con il dottorato sono intervenuti i rappresentanti di Farmacie Comunali Riunite e Fondazione Palazzo Magnani.
La mattinata è stata anche una sorta di festa, con la presentazione dei sette nuovi dottorandi selezionati quest’anno (40° ciclo) e la celebrazione dei nuovi dottori che hanno concluso il percorso di studi martedì 5 novembre con la discussione al Centro Internazionale Loris Malaguzzi. In commissione giudicatrice Carla Bagnoli, Università di Modena e Reggio Emilia, coordinatrice del corso, Luisa Zecca, Università di Milano Bicocca, Federica Malfatti, Universität Innsbruck (Austria). Ne fa parte inoltre Carla Rinaldi, presidente di Fondazione Reggio Children, come membro esperto. Parte della commissione e dei relatori e correlatori erano connessi on line.
Le nuove dottoresse in Reggio Childhood Studies:
Pierina Bertoglio ha presentato una ricerca-formazione dal titolo “Strumenti e opportunità per lo sviluppo del pensiero immaginativo, delle conoscenze disciplinari e delle competenze di cittadinanza attiva”, relatore Annamaria Contini (Università di Modena e Reggio Emilia), correlatore Franca Zuccoli (Università degli Studi di Milano-Bicocca).
Valeria Farinacci, con relatore James Bradburne (Accademia di Brera) e correlatore Elisa Perego (Università degli studi di Trieste), ha affrontato la ricerca su “L’impatto della ritraduzione sull’interazione museale: i risultati della Pinacoteca di Brera”.
Carmela Gesmundo ha svolto una ricerca su “Come progettare, all’interno del carcere, ambienti adatti a sostenere la qualità degli incontri tra genitori incarcerati e i bambini” che ha avuto base alla Casa penitenziaria di Reggio Emilia. Relatore Susanna Pietralunga (Università di Modena e Reggio Emilia) e correlatore Antonio Gariboldi (Università di Modena e Reggio Emilia).
Agathe Gillet si è occupata de “L’influenza delle pratiche genitoriali in Francia e in Italia sulla mobilità indipendente dei bambini (CIM) e i suoi effetti sulla conoscenza spaziale” con Lia Karsten (Università di Amsterdam) come relatore.
Giulia Tucci con relatore Luca Aversano (Università di Roma Tre) e correlatore Mauro Casadei Turroni Monti (Università di Modena e Reggio Emilia) ha presentato la ricerca: “Il liceo musicale nel percorso formativo: identità storica, sfide e prospettive”.
Sono otto i nuovi dottorandi, dall’Italia e altri paesi del mondo, presentati al pubblico in Sala Tricolore e ammessi alla selezione del luglio scorso per il XL ciclo del phd, con lauree o master che vanno dalla giurisprudenza, alla psicologia, filologia, filosofia e formazione primaria. Si tratta di: Camilla Maria Aviles San Martin, Argentina, Basira Hussen, Kirkuk, Iraq, Heather Barclay, Johannesburg, Sudafrica, Ludovica Brandi, Milano, Giulia Fusco, Formia (LT), Chiara Magurno, Paola (CS), Vittoria Martignago Soave (VR) e Karla Raquel Lima, di Sao Carlos, Brasile.
Il corso Reggio Childhood Studies – from Early Childhood to Lifelong Learning conta attualmente 34 dottorandi e 16 dottori dal 2019 ad oggi. È un corso altamente interdisciplinare e volutamente aperto ai diversi ambiti del sapere. Il corso ha dato vita a una community residenziale di ricercatori con sede a Reggio Emilia e attività negli spazi di Fondazione Reggio Children, tra cui l’ex Caffarri, e dell’Università di Modena e Reggio Emilia.