Come hanno dimostrato le centinaia di persone accorse all’anteprima della proiezione del docufilm La valle ferita, realizzato da Alessandro Scillitani su narrazione di Wu Ming2, bene oltre la capienza della sala del cinema AlCorso, il fiume sul cui destino si dibatte da un secolo e mezzo attira l’attenzione della popolazione reggiana e non solo. Perciò proseguiranno le proiezioni nei comuni di entrambe le province che si affacciano non solo amministrativamente sul corso d’acqua.
Il filmato è volto ad allargare la partecipazione democratica ad un dibattito realmente attento alle tante prospettive che vicine scelte amministrative devono tradurre in una graduatoria fra gli usi plurimi, con programmazioni attente alla conservazione del bene ambientale come previsto dalla recente Restoration Law europea, e imposto dai drammatici segnali di crisi climatiche. In parallelo un nucleo di Associazioni riunite in Comitato hanno proposto il tema della salvaguardia del torrente Enza anche all’interno della celebre iniziativa I luoghi del cuore, promossa dal Fondo per l’Ambiente Italiano (FAI), che ha saputo nelle precedenti edizioni stimolare la partecipazione attiva di decine di migliaia di cittadini impegnati ad ampliare conoscenza e protezione delle emergenze di carattere culturale, architettonico, monumentale, altresì naturalistiche e ambientali, che costituiscono il tesoro spesso troppo trascurato dei beni e dell’identità italiana.
Il comitato, composto da: Università Verde Reggio Emilia, WWF Emilia Centrale, Legambiente Reggio Emilia, Associazione Terre di Canossa, Canoa Club Reggio Emilia, Legambiente val d’Enza, Green OdV, si prefigge attraverso una semplice e larga partecipazione al voto, tramite il link:
https://fondoambiente.it/luoghi/valle-del-torrente-enza?ldc#section2
di consentire alla cittadinanza già sensibilizzata su pericoli, impatti e trascuratezze che incidono in forme e modalità ripetute sull’intera asta fluviale, di esprimere la richiesta di evitare di sottomettere a finalità economica e di sfruttamento le risorse acquifere per consentire invece la protezione e lo sviluppo del territorio con modalità di fruizione turistiche e culturali, con un’attenta gestione delle emergenze naturali, del consistente patrimonio agricolo e boschivo, a beneficio anche della crescente presenza di specie animali.
Ringraziando le Associazioni culturali e ambientali, nonché i cittadini, che vorranno rafforzare il comitato e farsi tramite per una raccolta di voti larga e convinta, l’invito si rivolge in prima istanza alle autorità amministrative dei Comuni e Province reggiani e parmensi, come agli enti pubblici di settore, quale il Parco dell’Appennino Tosco Emiliano e ad Ente Parchi Emilia Centrale.