C’era una volta una catenina d’oro con un ciondolo a forma di sole.
Il regalo di una mamma alla propria figliola in occasione di un onomastico di tanti anni fa.

Poi la bambina cresce e continua a indossarlo sempre più spesso, specialmente in primavera, come auspicio-voglia di estate, oltre che il simbolo di un affetto importante da portare sul cuore come portafortuna.

Poi, un sabato mattina di maggio, la “bambina-cresciuta” si reca in centro storico per disbrigare alcune cose di lavoro, nel tanto bistrattato e vituperato centro storico, con la sua catenina esposta su una mise estiva.
Durante la mattina riesce a ritagliarsi alcuni minuti per piacevolissime chiacchiere con Ivano Azzali, noto comunista doc reggiano, storico e amabile dirigente del PCI, egregio responsabile della sicurezza di tante Feste dell’Unità (nb: l’indossatrice non è comunista, né propriamente di sinistra, quindi la stima per Azzali vale doppia:)).
Talmente piacevoli che quel momento viene immortalato con una foto. Lei, lui e la catenina solare.

Dopo un ottimo pranzo dalla madre, la figlia si congeda per raggiungere la propria abitazione distante poche centinaia di metri (zona gelateria Waikiki nei pressi di via Che Guevara) e avvertendo che due giovani nordafricani (non è razzismo l’inciso, erano proprio due nordafricani e questa indicazione è stata chiesta successivamente anche dai Carabinieri) la stavano seguendo. Ma non si è preoccupata, forte di anni di pugilato e un cane al proprio fianco.

Poi, ecco che verso le 14.40, dopo una lieta conversazione con la nipote e il suo fidanzato incontrati lungo la strada, un giovane si avvicina in bicicletta mentre l’altro complice l’attende poco più avanti e le strappa violentemente la catenina solare d’oro dal collo. Lei lo insegue, ma le scarpe con i tacchi le hanno impedito di proseguire la corsa (mannaggia!), almeno ha recuperato il ciondolo a forma di sole, perchè il ladro, nella foga di mettersi la catenina al sicuro in bocca, l’ha perso per strada.

Ma non è finita.

Il prode ed eroico fidanzato della nipote, con uno scatto felino che nemmeno un ghepardo avrebbe fatto meglio, ha girato la bici, e pedalato con forza, inseguendo e raggiungendo lo scippatore! Sembrava fatta. Ma il ladro a quel punto ha tirato fuori lo spray al peperoncino e l’ha spruzzato in faccia all’eroico fidanzato che è stato pertanto costretto a interrompere l’inseguimento.

Dopo poco sono giunti i Carabinieri per le formalità di rito, evidenziando che gli stessi due giovani nordafricani avevano poco prima compiuto un analogo scippo in zona Rosebud, vicino al market Sigma.

Che dire, non di certo sfoghi del tipo: “piove, governo ladro”, perchè poteva andare peggio se quei due ladri avessero seguito fino a casa la donna, che invece si è intrattenuta con la nipote e il suo ragazzo. Lo strappo della catena dal collo ha fatto un po’ male, ma è una cosa superabile.
Più che altro la vittima ha tenuto a questa condivisione pubblica per sensibilizzare specialmente gli anziani, che forse avrebbero potuto avere conseguenze più gravi a seguito di uno scippo violento.
Esibire oggetti di valore -sebbene non ai fini dell’esibizione in sè- quando si cammina per strada, anche in pieno giorno, può attirare i malintenzionati. E’ un rischio. Ed à bene che si sappia.
Reggio Emilia non è più una città sicura. Occorre fare molta attenzione. Sempre.

Marina Bortolani