Sì alle energie rinnovabili e al fotovoltaico, ma un no secco ad impianti enormi, specie se in zone di grande pregio storico e paesaggistico, che non passino dall’approvazione delle amministrazioni locali. Una mozione politica, contro iter burocratici composti solo da norme e leggi nazionali che esautorano i Comuni (ma anche le Province e le Regioni) dal loro ruolo di pianificazione del territorio e di rappresentanza delle esigenze dei cittadini. Una decisione che è arrivata senza voti contrari, anzi con il voto favorevole di due consiglieri di opposizione. Una decisione che ha comunque ribadito un concetto molto forte: l’Amministrazione di Sant’Ilario ha voluto sottolineare una posizione di netta opposizione ad una logica che esautora i territori da una pianificazione coerente delle diverse attività d’impresa, in qualsiasi ambito si collochi. Cosa che, tra l’altro, è in contrasto con i fondamenti della ripartizione dei compiti tra Istituzioni. E su questo tema è pronta a dare battaglia per la tutela del territorio e dei propri cittadini.
Questo il risultato della mozione presentata in consiglio comunale a Sant’Ilario nei giorni scorsi e che aveva come tema la richiesta di realizzare due impianti fotovoltaici e un enorme impianto agrivoltaico da parte di investitori privati nei terreni agricoli di grande valenza paesaggistica che vanno da Sant’Ilario fino a ridosso dell’abitato di Calerno.
Le richieste, frutto di trattative unicamente private senza alcun beneficio per la cittadinanza, sono arrivate diversi mesi fa e avevano visto maggioranza e opposizione d’accordo nel rispondere in maniera contraria alla realizzazione di tutti e tre gli interventi, che avrebbero messo a rischio la tutela del paesaggio e la capacità agroalimentare del territorio. Da qui la risposta negativa dell’amministrazione di Sant’Ilario di fronte a richieste che avevano persino spinto l’assessore regionale all’agricoltura Alessio Mammi a far partire una raccolta firme a titolo personale contro il modello di voltaico proposto. Un “no” che però non ha fermato gli investitori dei fotovoltaici di Calerno, che si sono rivolti al TAR, forti di leggi nazionali che consentono loro la realizzazione in barba alle decisioni tutelative del paesaggio delle amministrazioni locali.
Nell’ultimo consiglio comunale, Sant’Ilario Futura ha presentato una mozione che boccia la realizzazione degl’impianti e che si pensava potesse essere votata all’unanimità da entrambi gli schieramenti: Sant’Ilario Futura, che sostiene la giunta Moretti, e Alternativa Civica, che rappresenta la minoranza guidata in consiglio dall’ex candidato sindaco Alberto Iotti. Ma, nell’ultima riunione dei capigruppo, non è stato possibile trovare l’accordo su un testo condiviso dal momento che Alternativa Civica non ha voluto rinunciare ad inserire una conclusione nella quale, oltre a bocciare la proposta, veniva suggerita una soluzione tecnica alternativa per una parte dell’impianto agrivoltaico.
“Impossibile sostenere da parte nostra una posizione del genere – ha sottolineato la capogruppo in consiglio di Sant’Ilario Futura Cecilia Bosio – perché avrebbe significato esprimere un giudizio più tecnico che politico, dando già per scontata la realizzazione dell’impianto. Una scelta molto pericolosa e deleteria: suggerire una alternativa per il progetto presentato significa accettare il fatto che per costruire un impianto del genere l’iter seguito, ovvero il solo rispetto della normativa nazionale contro il parere di Comune, Provincia e Regione, viene sostanzialmente accettato dalle amministrazioni locali. Quindi la mozione doveva esprimere, almeno per quanto riguarda Sant’Ilario Futura, una posizione politica nettamente contraria non solo all’enormità dell’impianto agrivoltaico ma anche al fatto che l’Ente Locale che deve ospitare sia questo che gli altri impianti, ancora più vicini all’abitato di Calerno, non abbia possibilità di far valere la propria opinione e, attraverso di essa, il parere dei propri cittadini”.
Il Consiglio ha bocciato la mozione sostenuta dalla minoranza con la conclusione tecnica che apriva la possibilità alla costruzione dell’impianto, mentre ha approvato quella sostenuta da Sant’Ilario Futura con voto unanime della maggioranza e con due voti su cinque di Alternativa Civica: Alberto Iotti e Paolo Croci hanno infatti votato come la maggioranza mentre gli altri tre consiglieri si sono astenuti.