Il sottopasso che collega via Roma a viale Regina Margherita cambia volto e, da semplice punto di passaggio diventa prima piazza, poi sottopasso-boulevard: un “ponte” che ricuce le connessioni tra centro storico e il quartiere Santa Croce, e quindi la Zona Nord di Reggio Emilia. L’intervento – destinato a generare ripercussioni positive sull’intera città in termini di qualità urbana, sicurezza, relazioni sociali e mobilità – prevede un investimento di 10.299.000 euro, di cui 7.080.000 finanziati nell’ambito della Missione 5 “Inclusione e coesione” del Pnrr, 2.511.000 di risorse proprie comunali e un contributo di 708.000 euro da parte del Ministero dell’Interno a parziale copertura dell’incremento prezzi attraverso il Fondo Opere Indifferibili.
L’opera – ricongiungendo in un unico quartiere le due parti di Santa Croce esterna e interna che la ferrovia ha spezzato trasformandole in due zone distinte e isolate – è inoltre destinata a mettere in moto una rigenerazione urbana degli spazi pubblici che intende essere volano per un miglioramento della qualità dei luoghi e delle relazioni, in particolare in una zona caratterizzata da alcune aree di “sofferenza” legata a tensioni sociali e di micro fenomeni di degrado.
L’INTERVENTO – Il nuovo sottopasso sarà largo e arioso, una sorta di boulevard ciclopedonale interrato che accoglierà i flussi della mobilità lenta. Un sistema di spazi pubblici ibridi a livelli discendenti condurrà agli ingressi del tunnel, in particolare l’imbocco sud, cioè davanti a Porta Santa Croce, si articolerà come un gioco di piani inclinati e orizzontali, articolato in rampe, scalinate e percorsi che si allargano a diventare piazza, spazio per l’incontro e la socializzazione. Si genera così uno spazio urbano creativo in cui il libero uso dei fruitori sarà il valore aggiunto all’attrattività del luogo.
Il sottopasso, che sarà costruito in asse con via Roma, subito dopo l’arco, avrà il carattere innovativo di piazza che si trasforma in collegamento di alta qualità urbana e architettonica, in grado di garantire continuità fisica e percettiva tra i due quartieri e del centro storico con il vecchio quartiere operaio rimasto isolato per oltre 150 anni dalla vita urbana.
Obiettivo è dunque ripristinare quella che era la principale via di comunicazione tra il centro e la zona nord della città, restituendo unità a Santa Croce e conferendo nuovamente centralità a via Roma. La presenza dell’arco monumentale dell’antica porta di Santa Croce testimonia ancora l’importanza storica di questo luogo che oggi è rivolto tuttavia verso la barriera ferroviaria e la circonvallazione, l’arteria più trafficata della città. Con questo intervento l’arco torna ad essere il riferimento per l’ingresso al cuore della città. La scalinata in continuità ne sottolineerà l’importanza, riconoscendolo come riferimento storico e culturale per questa parte di città; un “landmark” che il progetto intende valorizzare. Lo spazio laterale alla scalinata si articolerà in piani inclinati che ospiteranno il verde, piani orizzontali e gradoni.
Il nuovo sottopasso avrà una lunghezza di 65 metri e una larghezza di 7,50 metri, più del doppio rispetto all’attuale, per un’altezza di 3 metri: si stima in circa 1.700 metri quadrati lo spazio rigenerato al termine dei lavori. L’ampiezza degli ambienti consentirà di separare il transito di ciclisti e pedoni tramite due percorsi contigui ma ben distinti, garantendo maggiore sicurezza.
L’ingresso al sottopasso da via Roma sarà riqualificato tramite la creazioni di zone verdi e un sistema di vialetti e gradoni, in grado di trasformare lo spazio pubblico in luogo di socialità e relazioni. Allo stesso modo, si interverrà sull’uscita viale Regina Margherita, andando ad ampliare gli spazi a disposizione di ciclisti e pedoni.
Il progetto prevede, inoltre, la riqualificazione delle fermate del trasporto pubblico sovrastanti il sottopasso e l’installazione di un ascensore anche in corrispondenza della fermata bus Porta Santa Croce per garantire la massima accessibilità al nuovo collegamento.
LE FASI DEL PROGETTO – Durante la fase di indagine archeologica preliminare sono emersi alcuni resti delle mura medioevali e importanti pali lignei, probabili strutture portanti del pontile a scavalco del fossato. A seguito dei ritrovamenti anche il progetto è cambiato prevedendo la valorizzazione del sito archeologico, integrandolo con il design urbano.
Sono già avviati i lavori di spostamento degli impianti di gas e acqua a cura di Ireti ai quali seguiranno gli interventi di spostamento della fognatura e via via degli altri impianti interferenti: i lavori veri e propri per la realizzazione del sottopassaggio prenderanno il via da gennaio 2026 per arrivare a conclusione entro il 2027.
HANNO DETTO – “Il sottopasso di Santa Croce è un intervento di rigenerazione urbana molto importante che aiuta a riconnettere due quadranti della città, storicamente divisi dalla ferrovia – ha detto Marco Massari, sindaco di Reggio Emilia – con questo passaggio ciclopedonale prosegue la riqualificazione dell’area dopo l’inaugurazione di piazza del Popol Giost da una parte e lo sviluppo dell’area delle ex Reggiane dall’altra.
Mi piace infine sottolineare la volontà, che bene emerge dai rendering di progetto, di rendere questo sottopassaggio un luogo vivo della città, in grado di ospitare anche iniziative di ogni genere”.
“Si tratta di un intervento molto importante – ha sottolineato il vicesindaco Lanfraco De Franco, con delega ai Lavori pubblici – che permette un’azione di ricucitura urbana fra due zone favorendo un miglioramento della sicurezza urbana con un sottopasso largo e luminoso e costruendo una dimensione diversa tra la fine di via Roma e viale Ramazzini. Un’operazione che potenzialmente porterà ad aumentare del transito cliclopedonale fra due poli di attrazione della città: tra il centro, le scuole e i grandi eventi come lo stadio, l’Arena Campovolo e le Reggiane. I lavori di competenza comunale prenderanno il via da gennaio 2026. In alcune fasi la viabilità della Circonvallazione subirà qualche modifica, utilizzando i controviali, ma visto la complessità dell’intervento e grazie alla collaborazione di tutti i soggetti coinvolti, non si arriverà mai all’interruzione della viabilità in nessuna delle due direzioni”.