Al Parco Innovazione nascerà la prima Comunità energetica rinnovabile (Cer) della città. Grazie a un finanziamento regionale, l’area delle ex Reggiane ospiterà la prima esperienza di associazione di utenti che collaborano per produrre, consumare e gestire l’energia rinnovabile in modo condiviso. Beneficiari saranno le aziende insediate nel Parco, enti di ricerca e formazione, soggetti che operano in ambito sociale nell’area nord della città e le famiglie residenti negli alloggi di Acer.
Questa innovativa esperienza – progetto pilota destinato a essere replicato da altri soggetti pubblici e privati – è stato al centro dell’incontro, svoltosi ieri presso la sede di Iren In cui amministratori pubblici ed esperti si sono confrontati su “Comunità energetiche rinnovabili: modelli operativi per imprese, amministrazioni e territorio“. Per il Comune di Reggio Emilia hanno Partecipato il sindaco Luca Vecchi e l’assessore comunale alla Rigenerazione urbana Alex Pratissoli.
HANNO DETTO – “La sfida sulla neutralità carbonica definisce, più di ogni altra, il senso e le priorità per il futuro della città – ha detto il sindaco Luca Vecchi – Occorre, infatti, far rientrare il territorio dentro i limiti della sostenibilità perché è una responsabilità sociale a cui non possiamo rinunciare, ma anche una enorme opportunità per la crescita della nostra competitività. La transizione energetica è una parte fondamentale di questa sfida. Se la priorità è senza dubbio la riduzione degli sprechi, in particolare, attraverso la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio, responsabile per oltre un terzo delle emissioni di CO2, altrettanto importante è la produzione di energia da fonti rinnovabili. Le comunità energetiche aggiungono inoltre un nuovo significato, ovvero la democratizzazione dell’energia e il riutilizzo a fini sociali dei benefici economici conseguiti. Reggio Emilia e il suo territorio affondano i propri valori nella solidarietà e cooperazione fra persone, imprese, associazioni e istituzioni: oggi le comunità energetiche introducono una declinazione innovativa a tali significati, rafforzando i legami sociali e sostenendo, anche economicamente, i servizi necessari ad innervare e diffondere la coesione sociale”.
“Reggio Emilia conta oggi 30 MW di impianti solari che ne fanno l’ottava città in Italia per potenza installata ogni mille abitanti – ha aggiunto l‘assessore comunale alla Rigenerazione urbana Alex Pratissoli – Dati senza dubbio positivi, ma ancora insufficienti per raggiungere gli obiettivi assunti sulla transizione energetica. A tal fine, col nuovo Pug, il Piano urbanistico generale, è prevista la realizzazione, entro il 2030, di ulteriori 200 MW di impianti a fonti rinnovabili e sono indicati specifici ambiti prioritari su cui investire per raggiungere questo risultato e le Cer rappresentano uno degli ambiti prioritari su cui investire. La sfida per il futuro è quella di replicare il progetto pilota del Parco Innovazione nei centri sociali diffusi sul territorio, nelle aree produttive della città aggregando imprese e servizi, nei quartieri ad alta densità abitativa e nelle frazioni in grado di coinvolgere attori pubblici e privati dalle parrocchie alle associazioni sportive, culturali e ricreative, per offrire un ulteriore significato alla parola comunità e contribuire insieme alla sua sostenibilità ambientale ed economica”.
LA CER DEL PARCO INNOVAZIONE – Il Reggiane Parco Innovazione costituirà la prima comunità energetica rinnovabile del Comune di Reggio Emilia e, oltre a portare benefici dal punto di vista ambientale, amplierà il significato di comunità sui cui sta già lavorando: da comunità di persone e imprese, centri di ricerca e associazioni a comunità energetica rinnovabile.
La Cer Parco Innovazione consentirà di aggregare soggetti pubblici e privati che condividono l’interesse collettivo della crescita e sviluppo del Parco, della cura dei quartieri e frazioni dell’Area Nord, della sostenibilità dei servizi offerti alla cittadinanza, del contrasto alla povertà energetica. L’obiettivo della Cer Parco Innovazione è, infatti, quello di fornire benefici ambientali, economici e sociali alla comunità, ai propri soci e alle aree locali nelle quali la società opera. In particolare, la Cer, avrà finalità sociali, con chiari obiettivi di riduzione della povertà energetica, sostegno alle categorie più deboli, promozione della cultura della sostenibilità.
Nella sua fase di costituzione la Cer si fonderà su due impianti fotovoltaici. Il primo è un agrivoltaico localizzato nello Spazio Biolca dell’impianto Forsu Biometano di Gavassa del Gruppo Iren, in un contesto di economia circolare e trasformazione energetica dei rifiuti. L’impianto principale che alimenterà la Cer è di tipo verticale, dotato di pannelli bifacciali, che si configura come agrivoltaico avanzato e renderà pertanto compatibile la produzione agricola con quella energetica. L’impianto ha una potenza di circa 1 MWp. Un secondo impianto fotovoltaico, di potenza pari a 130kWp verrà invece realizzato su copertura all’interno Reggiane Parco Innovazione.
Per la realizzazione della Cer verrà costituita la società “Parco Innovazione Cer spa – società benefit”. Le società per azioni benefit possono, infatti, essere partecipate da amministrazioni pubbliche e, inoltre, sono tenute alla approvazione di un bilancio e al rispetto di precisi vincoli normativi nella sua redazione, che assicura massima trasparenza nella gestione. Infine, la società benefit consente di integrare nell’oggetto sociale di una società di capitali finalità di beneficio comune e impegni a operare in modo responsabile, sostenibile e trasparente. I benefici economici attesi per la comunità, saranno destinati al sostegno e promozione delle attività di interesse collettivo del Parco Innovazione e degli associati alla Cer insediati nell’area nord di Reggio Emilia, alla cura degli spazi pubblici e privati di interesse pubblico, al contrasto della povertà energetica per i residenti meno abbienti e infine alla promozione della cultura della sostenibilità.
RINNOVABILI E TRANSIZIONE ENERGETICA NEL PUG – Il nuovo Pug (Piano urbanistico generale) individua quattro ambiti prioritari su cui investire per favorire la transizione energetica e arrivare entro il 2030 a sviluppare una potenza di oltre 200 MW di impianti a fonti rinnovabili. Innanzitutto, la diffusione di impianti per l’autoconsumo sui tetti delle aziende con l’obiettivo di trasformare le nostre zone industriali da consumatori di energia a centrali di produzione di energia da fonti rinnovabili, in grado di soddisfare, da sole, la metà dell’obiettivo comunale al 2030.
Il Pug introduce, inoltre, una serie di obblighi e incentivi edilizi relativi alla rimozione di oltre un milione di metri quadrati di coperture in amianto ancora presenti in città che valgono quasi 100 MW se abbinate alla installazione di impianti fotovoltaici.
Terzo ambito di interesse è la promozione dell’agrivoltaico in grado di rendere compatibile la produzione alimentare con l’autosufficienza energetica delle imprese agricole, riducendo al contempo il fabbisogno idrico di alcune colture.
Infine, la diffusione delle Cer consentirà non solo di autoprodurre l’energia di cui abbiamo bisogno, ma anche di distribuirla a funzioni private e di interesse pubblico in una trasformazione che riguarderà ogni quartiere della città. Per favorire questo cambiamento, sono stati rimossi tutti i vincoli comunali per la realizzazione di impianti fotovoltaici in copertura e il Comune è impegnato appunto nella realizzazione delle prima Cer del territorio.