Maura Catellani

“Mentre autorevoli sindacati di categoria dei medici di base si dicono inascoltati dalla Regione e  proclamano all’unanimità lo stato di agitazione in Emilia Romagna, a causa  dei  numerosi provvedimenti emanati dalla Regione Emilia Romagna in relazione all’assistenza medica, in particolar modo del territorio, in assenza di un coinvolgimento o addirittura in contrasto con la progettualità sindacale , la nostra montagna perde un altro medico di base.

Col  pensionamento del dott.  Matteo La Grutta, da oggi infatti nel comune di Ventasso -il comune più esteso della provincia reggiana –   restano solo due medici di medicina generale.

Situazione analoga a quella  creatasi nel comune di Villa Minozzo,  nel quale attualmente operano solo due medici di base”.

La denuncia arriva dal consigliere regionale della Lega, Maura Catellani, che aggiunge: “I comuni del crinale – vista la conformazione del territorio e l’elevata presenza di cittadini in età avanzata – sono i più fragili e  soffrono maggiormente le eventuali carenze in termini di assistenza medica di base, col rischio che venga messa a repentaglio la salute delle persone proprio nel momento in cui l’assistenza terrioriale dovrebbe essere forte e presente: nel Comune di Ventasso, che ricordiamo essere la fusione dei quattro comuni del crinale, sono state disattese le promesse formulate dal Pd al momento della fusione”.

“E’ evidente – sottolinea la leghista – che chi lavora in un territorio cosi vasto vada supportato, anche economicamente. Già nel corso di questa legislatura abbiamo presentato a mia firma diversi atti con cui si chiede l’impegno della Regione a supportare iniziative a favore delle aree più fragili:  addirittura l’ultima di queste mie richieste, datata  13 marzo, quindi sei mesi or sono, non è nemmeno  mai stata calendarizzata dalla Regione (dal Partito democratico!) per la discussione in Aula, nonostante  la mia accorata richiesta  alla Giunta di  intraprendere qualsiasi azione utile, sostenendo anche economicamente i comuni delle aree appenniniche e le Ausl, al fine di aumentare l’attrattività di quei territori per i medici di base”.

“Al  di là del rinnovamento delle strutture che viene fatto da ogni parte del territorio – attacca Catellani – la Regione  deve iniziare a investire di più sulle  persone, anche se è più facile dedicarsi solo al mattone che alle competenze: l’opportunità che deve essere colta dall’autonomia differenziata, in coordinamento con la Strategia nazionale aree interne, deve consentire  la creazione di strutture tecnologicamente avanzate a supporto della medicina del territorio e a maggior ragione nelle aree più fragili”.

“Nel nostro programma c’è un impegno forte all’investimento sul capitale umano a supporto dei Comuni, senza volersi sostituire alle  amministrazioni locali: infatti quando ricordiamo che il Comune di Ventasso è stato l’unico Comune del nostro Appennino a non aver ricevuto finanziamenti destinati alle strutture sanitarie con la precedente Strategia, affermiamo anche che Autonomia significa proprio essere più vicini alle comunità, comprendendo meglio le diverse necessità. Sostenere l’Autonomia significa sostenere i nostri territori” conclude Catellani.