Con un accesso agli atti e una interrogazione rivolti alla Giunta e all’Assessore alla Sanità Regionale, Maura Catellani Consigliere Regionale della Lega torna ancora una volta sul tema dell’emergenza sanitaria territoriale e sulla letale combinazione che si è creata fra il permanere del fenomeno (e i costi) dei “medici a gettone” e l’incongruenza fra il numero esiguo di posti messi a bando per l’idoneità per i medici del 118 (corsi di formazione) e la reale necessità dei territori , senza tenere conto tra l’altro della possibilità di ripristino di attività H24 delle automediche soppresse per carenza di personale.
Catellani aveva chiesto conto anche di recente alla Giunta del protrarsi di un metodo particolarmente attuato dall’AUSL di Reggio Emilia nei Pronti Soccorso e sulle automediche reggiane ( ovvero quello dell’oneroso utilizzo dei cosiddetti medici gettonisti di cooperative private) definito “distorsione del sistema” dallo stesso Assessore Donini. Ora, sulla scorta delle criticità denunciate anche dal sindacato di categoria Snami, Catellani chiede conto alla Giunta regionale della progressiva soppressione delle seguenti automediche per la dichiarata carenza di medici: 2 a Reggio Emilia (Correggio e Montecchio Emilia), 1 a Ferrara (Argenta), 1 a Rimini, 1 a Forlì (Meldola), 2 a Piacenza (Farini e Bobbio), 1 a Parma (Fornovo).
Alla leghista poi risulta essere ridotto da H24 ad H12 l’orario di servizio delle seguenti automediche: 1 a Modena (Mirandola) e 1 a Bologna (Bentivoglio). Il totale fa 8 automediche tagliate (6 in servizio h12 e 2 in servizio h12) in Regione.
Catellani prosegue chiedendo alla Giunta di giustificare pertanto il caso dei corsi di idoneità per medici di emergenza territoriale messi recentemente a bando dalla Regione, e non dalle singole AUSL in base ai fabbisogni rilevati come prevederebbe la normativa, per un totale di soli 85 posti da suddividere tra tutte le sedi ASL regionali.
Secondo quanto riferito dallo stesso Snami, e su cui Catellani chiede lumi alla Giunta, il reale fabbisogno di personale medico in regione ad inizio 2024 avrebbe dovuto essere così delineato: N.88 medici per incarichi vacanti indicati dal Servizio sanitario regionale; n.44 medici per il ripristino del servizio h24 delle 8 automediche soppresse per carenza di medici. Catellani chiede quindi la ragione per cui “a fronte di una disponibilità manifesta di 300 medici disposti ad affrontare a proprie spese il corso di idoneità all’emergenza territoriale, e con un fabbisogno minimo di 132 medici del 118 per il 2024, in Emilia Romagna sono stati messi a bando per il corso solo 85 posti”. Catellani conclude denunciando il sospetto che “la non volontà di ripristinare le automediche sembra ormai acclarata, o forse un progetto implicito di ulteriore demedicalizzazione dei territori? Non si deve dimenticare che il servizio di emergenze territoriale è un servizio essenziale”.