Mercoledì 3 dicembre,alle 17.30 nell’Aula Magna di Unimore (viale Allegri), è in programma l’inaugurazione della mostra fotografica ‘The sheroes Cafe’di Federico Borella – promossa dal Comune di Reggio Emilia in collaborazione con l’Associazione PiùPer Reggio Emilia all’interno del progetto “Donne di ieri, oggi e domani, qui ed altrove” – per raccontare storie di donne di ordinaria straordinarietà. La mostra racconta, in particolare, la storia dello Sheroes Hangout Cafe, fondato da un gruppo di donne indiane che hanno lottato per ricostruire le loro vite dopo essere state attaccate con l’acido. A seguire sono in programma alcune letture sceniche a cura di Cinzia Spanò, con musiche di Francesco Lurgo.
L’appuntamento fa parte del programma promosso dal Comune di Reggio Emilia e dal Tavolo Reggio Emilia contro la violenza sulle donne in occasione del 25 novembre.
LA MOSTRA – “The Sheroes Hangout Cafe non è un luogo come gli altri – si legge nella presentazione che accompagna la mostra – È unico al mondo. I clienti sono serviti con caffè, ovviamente, ma le donne che ci lavorano hanno una storia di dolore nel loro passato. Tutte loro sono vittime di attacchi con acido. Si trova in una zona turistica di Agra, conosciuta in tutto il mondo per il Taj Mahal, il tributo di un imperatore Mughal a sua moglie. Ma rappresenta un altro lato delle relazioni tra uomini e donne. La violenza, che quando non causa la morte, cambia la vita. Fondato nel dicembre 2014 dalla campagna Stop Acid Attacks e dalla Chaanv Foundation, lo Sheroes Hangout Cafe è il simbolo di un gruppo di donne che hanno lottato per ricostruire le loro vite dopo essere state attaccate con acido, le aggressioni spesso perpetrate da un membro della famiglia o un conoscente o un vicino”.
Attraverso le sue immagini Federico Borella porta a Reggio Emilia le storie di donne che hanno trasformato una violenza indicibile in un nuovo inizio, trovando nel lavoro comune e nella relazione con l’altro la strada per ricostruire sé stesse e la propria dignità.
All’inaugurazione sarà presente l’autore, che racconterà il progetto fotografico accompagnato dalla video testimonianza di una delle partecipanti a The Sheroes Cafe. A seguire Cinzia Spanò, attrice e attivista, darà voce a storie vere di resistenza, accompagnata da musica e immagini.
Per partecipare è possibile prenotarsi al seguente link: https://www.eventbrite.com/e/biglietti-inaugurazione-mostra-fotografica-the-sheroes-cafe-1971682098232?aff=oddtdtcreator
La mostra si inserisce all’interno di un progetto più ampio promosso dal Comune di Reggio Emilia, realizzato in collaborazione con l’associazione culturale PiùPer: un percorso culturale che richiama alla responsabilità collettiva perché la condizione delle donne, in qualunque parte del mondo, non è mai un fatto isolato. Un racconto che unisce storie vicine e lontane, passato e futuro, memoria e visione e che ci ricorda che il destino dei diritti si gioca sempre su più piani e riguarda tutte e tutti.
La serata del 3 dicembre è il primo passo di un percorso di riflessione su violenza, dignità e diritti. Il prossimo appuntamento di Donne di ieri oggi domani, qui e altrove, sarà il 10 febbraio in compagnia di Pegah Moshir Pour – attivista per i diritti umani e digitali e divulgatrice.
Federico Borella è un fotoreporter freelance pubblicato a livello internazionale, con oltre dieci anni di esperienza come fotogiornalista. I suoi lavori sono stati pubblicati da diversi magazine italiani ed internazionali, tra cui New York Times, National Geographic, Newsweek, Time Magazine, National Geographic, CNN, Stern, Dummy, Days Japan, XL Semanal, NZZ, Alpha magazine, Aftenposten. Nel 2019 è stato nominato Photographer of the year 2019 ai Sony Photography Awards. Nel 2024 ha vinto il prestigioso Picture of the Year international, nella categoria Environmental Award.
Dopo aver conseguito la Laurea in Letteratura Classica & Archeologia Meso-americana presso l’Università di Bologna, ha completato il Master in Fotogiornalismo presso l’Accademia John Kaverdash di Milano. Tra il 2009 e il 2015 ha lavorato come fotografo freelance per La Repubblica e per la John Hopkins University a Bologna, e dal 2015 al 2019 per QN Quotidiano Nazionale. Attualmente lavora a Bologna, dove insegna fotografia e storytelling e organizza workshop e viaggi fotografici. Il suo lavoro come fotografo documentarista si focalizza su tematiche sociali e ambientali, in particolare legate al rapporto uomo/natura.
Cinzia Spanò è attrice, drammaturga, regista teatrale e attivista. È socia fondatrice e presidente di Amleta, associazione per il contrasto alle disparità e alla violenza nel mondo dello spettacolo, Premio Amnesty International Arte e Diritti Umani 2021.
Fra i suoi testi: “Marilyn”, dedicato alla figura della Monroe, “La Moglie”, dedicato alle mogli degli scienziati che costruirono la bomba atomica e vincitore del Premio Donne e Teatro 2017, “Tutto quello che volevo”, ispirato alla vita della Giudice Paola di Nicola e vincitore del Premio Milano Donna 2019. Nel 2020 il Corriere della Sera l’ha inserita fra le 100 donne dell’anno da ricordare. Come attrice ha vinto il Premio Hystrio, il Premio Imola, il Premio Anteprima ed è stata nominata agli Ubu per il teatro.




