Trasformare uno spazio urbano trascurato e poco sicuro in un luogo di socialità e cultura. È la scommessa di Sottoponte, il percorso di rigenerazione urbana a base culturale per ripensare le funzioni dello spazio pubblico sotto il cavalcavia di via Turri liberandolo dalle auto e restituendolo al quartiere. Primo classificato nella selezione pubblica Creative Living Lab della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, il progetto “Sottoponte – Prove generali di trasformazione” è promosso da Cinqueminuti Associazione Culturale e Binario49 in collaborazione con Comune di Reggio Emilia, ACER Reggio Emilia e Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, in rete con Supercultura.
Il progetto è stato presentato ieri pomeriggio alla rete di Binario49, alla presenza dell’assessore alla Partecipazione, Lanfranco de Franco. Il percorso, che nei prossimi mesi coinvolgerà nella co-progettazione i giovani, le associazioni e tutte le realtà attive nel quartiere, è stato illustrato dall’architetto Francesco Bombardi, responsabile scientifico, da Daria De Luca e Claudio Melioli, presidenti delle due associazioni promotrici, e dal team artistico composto da Tommaso Monza, coreografo, Luca Macca, artista circense, e Andrea Mazzoni, fotografo e videomaker.
«Coniugando design sociale, urban art e arti performative – spiegano i promotori – il progetto si propone di ripensare le funzioni di un luogo in transizione come il Sottoponte, caratterizzato da marginalità funzionale e bassa qualità urbana, che potrà diventare spazio pubblico per i cittadini, punto di incontro, palcoscenico, sede espositiva e molto altro, rafforzando e ampliando la vocazione di community hub e centro culturale di Binario49. Un’opportunità per potenziare le pratiche culturali, educative, di welfare e favorire le produzioni culturali e artistiche di ricerca, in particolare grazie alla collaborazione con la rete Supercultura, che contribuirà alla progettazione e alla programmazione del cartellone estivo di Sottoponte. Il percorso prevede anche un importante lavoro di facilitazione che coinvolgerà il Servizio Partecipazione del Comune, l’Azienda Casa e l’Università».
«Offrendo ai cittadini la possibilità di influenzare direttamente l’aspetto e la qualità dello spazio pubblico – commenta l’assessore de Franco – Sottoponte prova a modificare la percezione del cavalcavia di via Turri da elemento di separazione, che produce disagio e frammentazione nel contesto urbano, a luogo di incontro, produzione e fruizione di arte e cultura. Il degrado e l’insicurezza sono sempre la conseguenza di processi profondi di esclusione sociale, economica e culturale. Per questo coinvolgere attivamente i cittadini in questo processo di trasformazione positiva che guarda al futuro del quartiere, consente di rendere lo spazio urbano più vivace, sicuro e inclusivo, promuovendo al contempo un senso di responsabilità collettiva per il benessere della città».
In continuità con il percorso di partecipazione promosso dall’amministrazione comunale in vista della riqualificazione futura del quartiere, nei prossimi mesi saranno organizzati incontri e laboratori, per approdare sabato 4 maggio al Wrapping Day, un’azione collettiva rivolta agli abitanti del quartiere e a tutti i reggiani, chiamati a “incartare” (in inglese “wrapping”) e ridisegnare l’area del Sottoponte, piloni compresi, attraverso un’azione di urban art ispirata alle opere di Christo e alle scene del film Dogville di Lars von Trier. L’area di intervento verrà ricoperta temporaneamente con grandi fogli di cartone, su cui i partecipanti saranno invitati a lasciare un segno, un disegno condiviso e partecipato in scala reale di quello che si immagina come scenario auspicabile di futuro dell’area, con nuove funzioni e nuovi valori di relazione.
Le persone presenti ieri a Binario49 hanno potuto sperimentare alcune delle attività laboratoriali e artistiche che saranno proposte alla cittadinanza, dall’esplorazione urbana per creare “Mappe sensoriali” del quartiere al workshop “Punti di svista” per cambiare prospettiva di osservazione, fino alla pratica fisica “Atti di mimesi” per riflettere sul rapporto tra corpo e spazio. A tutti i partecipanti poi è stato chiesto di disegnare la loro idea di Sottoponte sulle cartoline di “Postcard City“.
Aggiornamenti sul percorso e sulle prossime attività in programma sui canali social del progetto e sul sito web sottoponte.it