Secondo l’INRIX Global Traffic Scorecard 2025, il traffico nelle città italiane rimane un problema significativo, con un aumento generale della congestione rispetto agli anni precedenti, in linea con la tendenza globale dove il 62% delle aree urbane ha visto peggiorare la situazione.

Roma si posiziona al 17° posto mondiale (1° in Italia), con 76 ore perse per automobilista in code, velocità medie di picco a 35 km/h e ultimo km in centro a 21 km/h. Milano segue al 24° posto globale (2° in Italia), con 67 ore perse, velocità di picco a 39 km/h e ultimo miglio a 23 km/h.

E Reggio Emilia? Ogni reggiano perde 47 ore all’anno – l’equivalente di una settimana di lavoro – nel traffico. Siamo messi peggio di Napoli.

«Questi dati certificano una cosa semplice: a Reggio Emilia il traffico NON è un’invenzione di chi protesta, ma un problema strutturale che pesa sul tempo, sul lavoro e sulla qualità della vita delle persone» dichiara Dario De Lucia, consigliere comunale di Coalizione Civica. «Mentre altre città ragionano su come ridurre code e colli di bottiglia, qui sembra che l’unica risposta sia dire ai cittadini di prendere la bici anche quando devono andare in ospedale».

In campagna elettorale Coalizione Civica ha messo sul tavolo una proposta precisa per fluidificare il traffico senza ulteriore consumo di suolo: sostituire le rotonde lungo l’asse tangenziale nord–sud con svincoli che permettano di mantenere costante la velocità dei veicoli, riducendo ingorghi e code dove oggi il traffico si blocca.

Uno studio promosso da Coalizione Civica – redatto da ingegneri, un fisico e un urbanista – ha mostrato come questa soluzione sia tecnicamente sostenibile e potenzialmente più economica rispetto a nuove grandi opere, a partire dal prolungamento della tangenziale.

«Non stiamo parlando di slogan, ma di un progetto ingegneristico dettagliato che interviene sui punti critici esistenti, senza consumare nuovo suolo» sottolinea Fabrizio Aguzzoli, capogruppo di Coalizione Civica. «Abbiamo indicato una strada concreta per ridurre i tempi di percorrenza, le emissioni legate alle code e lo stress quotidiano degli automobilisti. La Giunta, però, non ha voluto nemmeno aprire un confronto serio su questa proposta».

Secondo Coalizione Civica, l’atteggiamento dell’Amministrazione è di chiusura:

«Questa proposta non è mai stata discussa davvero – nessuna analisi, nessuna simulazione richiesta, nessun tavolo tecnico aperto» prosegue De Lucia. «Eppure, ogni giorno migliaia di persone restano imbottigliate in tangenziale. Ai reggiani si chiede solo di arrangiarsi, mentre la politica che governa la città rinuncia a fare scelte sulla mobilità e sulla pianificazione del traffico».

Negli ultimi decenni Reggio Emilia ha concentrato le molte risorse allo scopo di disincentivare l’uso dell’auto privata in favore di una mobilità alternativa.  Sebbene sia fondamentale promuovere con decisione la mobilità sostenibile, i dati attuali mostrano che il trasporto pubblico e la bicicletta sono difficilmente compatibili con i ritmi della vita media quotidiana, specialmente per gli spostamenti pari o superiori a 10 km.

La nostra proposta, che è dimostrata dai dati raccolti ed elaborati grazie all’aiuto di due ingegneri, un fisico ed un urbanista che ci hanno contattato per esporci il frutto dei loro sforzi, è di sostituire l’attuale sistema di rotonde lungo la rete tangenziale di scorrimento che collega il sud e il nord della città con svincoli, senza perciò richiedere nuovo consumo di suolo. Secondo i calcoli presentati, questi permetterebbero di mantenere costante la velocità dei veicoli, evitando rallentamenti ed ingorghi in corrispondenza delle intersezioni stradali.

I costi? Sempre secondo i nostri calcoli, per completare l’intervento su tutto l’asse nord-sud della città ed alleggerire finalmente il traffico soffocante che conosciamo, basterebbero circa 72milioni di euro. Per fare un paragone, il prolungamento di 6km della tangenziale nord attualmente in fase di completamento avrà un costo di circa 190 milioni di euro.’

Coalizione Civica chiede di rimettere il tema al centro dell’agenda:

«Servono due cose, subito: intervenire sull’esistente dove oggi si formano i colli di bottiglia – a partire proprio dalla tangenziale – e integrare davvero mobilità sostenibile e trasporto privato» conclude Aguzzoli. «Bici, trasporto pubblico e auto possono convivere, ma servono progettazione, priorità chiare e il coraggio di cambiare. Non basta dire ai cittadini di pedalare e sperare che il problema si risolva da solo».