Nelle prossime settimane entrerà nella fase operativa il recente Protocollo di Intesa tra Regione Emilia-Romagna e CGIL, CISL, UIL regionali per il supporto psicologico alle persone vittime di violenza o molestie sul lavoro, con particolare attenzione alla violenza di genere.
La violenza di genere è una emergenza drammaticamente attuale e quotidiana e necessita di una forte reazione tesa a mettere in campo una strategia che ponga fine a questa vera e propria barbarie.
Occorre partire da una riflessione profonda su quale idea di donna si coltiva nelle famiglie, nei luoghi di lavoro, nel sistema economico e nel contesto sociale; un’idea ancora ad oggi evidentemente patriarcale, che troppo spesso nega libertà, autonomia e soggettività.
La recente approvazione alla Camera della proposta di legge che riscrive l’articolo 609 bis del codice penale in materia di violenza sessuale e di libera manifestazione del consenso, rappresenta indubbiamente un passo fondamentale per il nostro Paese.
Ma non è sufficiente!
La battaglia contro la violenza sulle donne non si vince esclusivamente sotto il profilo del diritto penale, ma anche attraverso un processo di vero cambiamento culturale che risiede nell’impegno e nella prevenzione che devono essere esercitati in ogni ambito della vita sociale e lavorativa destinando le necessarie risorse economiche:
nelle scuole attraverso programmi di educazione affettiva e sessuale;
attraverso campagne pubbliche di sensibilizzazione culturale contro gli stereotipi e la violenza di genere;
rilanciando il ruolo fondamentale dei consultori e della medicina dei generi;
riprogettando le città in ottica di genere;
nei luoghi di lavoro attraverso la promozione di politiche aziendali di tolleranza zero verso le molestie e la violenza, la valutazione del rischio molestie e violenza, la formazione obbligatoria per tutti, a partire dal datore di lavoro.
Con riferimento a quest’ultimo aspetto, va valorizzato il recente Protocollo di Intesa tra Regione Emilia-Romagna e CGIL, CISL, UIL per il supporto psicologico alle persone vittime di violenza o molestie sul lavoro, con particolare attenzione alla violenza di genere, che nelle prossime settimane entrerà nella fase operativa con un percorso di formazione che coinvolgerà referenti sindacali e professionisti dei servizi sanitari coinvolti, per poi allargarsi a tutte le figure del sistema salute e sicurezza sul lavoro: rappresentanti dei lavoratori, medici competenti, responsabili del servizio di prevenzione e protezione.
La violenza nasce in ogni contesto sociale e cresce nell’indifferenza e nel silenzio, per queste ragioni CGIL, CISL, UIL dell’Emilia-Romagna e l’insieme delle loro strutture territoriali continueranno a non stare in silenzio implementando i momenti di confronto nei luoghi di lavoro e di socialità, per contrastare ogni forma di violenza e/o molestie e per sostenere i valori del rispetto, della convivenza e della valorizzazione delle diversità.



