Si è svolto ieri a Reggio Emilia il “REmilia Pride” che ha colorato di arcobaleno le vie e il centro storico di Reggio Emilia. Una giornata di festa e protesta, organizzata da Arcigay Gioconda Reggio Emilia Aps, la seconda dopo la prima edizione svoltasi nel 2017 alla quale hanno aderito oltre 65 tra enti ed associazioni cittadine e non solo.
Il corteo è partito nel pomeriggio snodandosi lungo il centro storico, percorrendo via Emilia San Pietro fino a piazza Gioberti, via Mazzini, corso Cairoli per arrivare in piazza della Vittoria, rivendicando il diritto delle persone Lgbtqia+ di vivere in “un posto sicuro”, come recita lo slogan scelto per questa edizione. Qui, sul palco allestito per l’occasione, si sono alternati i portavoce del mondo Lgbtqia+ (lesbiche, gay, bisex, trans*, queer, intersex, asex) e i testimonial che hanno accolto l’invito dell’organizzazione.
Sul palco si sono alternati inoltre momenti più politici ad altri di musica e spettacolo, durante i quali sono stata avanzate proposte, chiedendo maggiori diritti e tutele a fronte delle politiche messe in atto dal Governo per le persone Lgbtqi+, e in particolare per i bambini figli delle coppie omogenitoriali e per le persone migranti.
Erano presenti la madrina scelta per questa edizione del Pride, la linguista Vera Gheno, e il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi e l’assessora alle Pari Opportunità Annalisa Rabitti, che hanno presentato alla cittadinanza il Premio come Città Inclusiva, recentemente riconosciuto a Reggio Emilia da parte dell’Unione Europea, anche grazie all’operato del Tavolo Interistituzionale per il contrasto all’omotransnegatività e l’inclusione delle persone Lgbtqia+, una azione unica nel suo genere che pone il territorio reggiano all’avanguardia in tutta Italia e Europa sul tema dei diritti.
Sul palco erano presenti la presidente di Arcigay nazionale Natascia Maesi. La piazza è diventata la scenografia di una grande festa a base di musica, grazie all’intrattenimento di Histerika, offerto da Circolo Arci Tunnel, fino alla chiusura del Pride prevista.
Tutti i proventi della manifestazione sono stati destinati al sostentamento della Casa Arcobaleno per l’accoglienza di vittime di discriminazioni “Pier Vittorio Tondelli”, inaugurata da Arcigay Reggio Emilia a novembre 2022.
“Il REmilia Pride, che Reggio ospita per la seconda volta negli ultimi sei anni, è frutto di una progettualità e di un impegno politico e organizzativo che si sono consolidati nel tempo e hanno portato la nostra città ad essere più sicura, ovvero più avanzata, di tante altre realtà nel riconoscimento dei diritti civili, dell’eguaglianza e della dignità delle persone”, ha detto il sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi.
“A Reggio Emilia ad esempio abbiamo celebrato la prima unione civile tra persone dello stesso sesso in Italia, abbiamo realizzato la Casa arcobaleno per l’accoglienza e la protezione di persone in difficoltà, aperto il Tavolo interisitituzionale contro l’omotransnegatività – ha concluso il sindaco – Il Pride ora offre l’opportunità di una forte testimonianza ideale e politica, che sottolinea l’importanza di affermare diritti fondamentali in una fase delicata della storia del nostro Paese”.
Alberto Nicolini, presidente di Arcigay Gioconda, ha spiegato che “questa edizione del REmilia Pride ha l’obiettivo da una parete di sottolineare e difendere quanto attuato sino ad oggi e nello stesso tempo di rilanciare tematiche e valori che attraversano una fase per certi versi critica nel nostro Paese, con episodi di discriminazione che si sono manifestati anche a Reggio Emilia, sebbene qui la sensibilità, l’attenzione e le azioni messe in campo siano assai più rilevanti che altrove. Di questa attenzione, è prova il fatto che il REmilia Pride conta ad ora su 65 adesioni fra istituzioni, enti, associazioni, organizzazioni sindacali e di altro genere. Aspettiamo migliaia di persone, in una piazza che sarà un posto sicuro e animato da una grande volontà di dialogo”.