Roncocesi torna a fare i conti con un problema che si trascina da anni: gli odori provenienti dall’impianto Farm Service. Durante l’estate, la situazione diventa insostenibile, con miasmi che rendono la vita nella frazione un vero malessere.

Ma nell’ultima settimana la situazione è precipitata, tanto che anche con le finestre chiuse i cittadini si sono trovati a provare a contattare persino l’azienda stessa nel tentativo di placare i fetori insopportabili.

Gli abitanti continuano a chiamare ripetutamente anche Arpae, l’ente preposto al controllo ambientale, ma le segnalazioni trovano raramente un riscontro concreto. «È già tanto se rispondono al telefono», denunciano i residenti.

Nel 2018, a seguito di numerose segnalazioni e dell’istituzione di un comitato contro “la puzza” si verificò un grave episodio: la società Farm Service Srl, che gestisce scarti di macellazione, provocò lo sversamento di sangue e materiale organico nel canale irriguo “Cavo Fossetta” a Roncocesi.

Le denunce dei cittadini, allarmati dalla comparsa di un liquido rosso dall’odore di sangue putrescente, portarono a un lungo iter giudiziario. Nel 2022 la condanna per reato ambientale: il presidente del CdA dell’azienda fu ritenuto responsabile di uno scarico di acque reflue industriali senza prescritta autorizzazione, e l’azienda venne sanzionata.

Oggi, però, gli odori si ripropongono ogni estate. Le segnalazioni per odori fortissimi, identificati ormai dagli abitanti come “la puzza”, continuano, diventando particolarmente insopportabili nelle ore notturne. Si riapre quindi un dibattito che grava sulle spalle dei cittadini:

Chi sta controllando? Chi vigila sulla qualità dell’aria e delle acque?

Sara Beltrami, storica attivista della frazione di Roncocesi, spiega di aver ricevuto numerose segnalazioni nelle ultime settimane. “Pur non risiedendo più stabilmente in loco, posso testimoniare che tornare qui in estate è un’esperienza nauseante, gli odori sono chiaramente identificabili e persistono, la situazione è insostenibile. I residenti chiamano ripetutamente Arpae, l’ente preposto al controllo ambientale, ma non è scontato riuscire a ottenere una risposta al telefono. Non credo, personalmente, che richiedere che vengano accolte e raccolte le segnalazioni di un tale disagio sia chiedere molto.”

Dopo la condanna del 2022, non è noto quali controlli siano stati effettuati. Le soluzioni adottate per l’abbattimento degli odori non sembrano sufficienti. “Arpae tutela le aziende o i cittadini? Perché le aziende fanno le aziende, fanno i propri interessi e ci mancherebbe altro, ma ci si aspetta, da istituzioni e organi competenti, qualcosa di più del silenzio. Francamente trovo imbarazzante ricevere segnalazioni da parte dei cittadini che riferiscono che “È già tanto se da Arpae qualcuno risponde al telefono”. ” spiega l’attivista.

“Qualcuno di Arpae e dell’amministrazione comunale vengano a cena a Roncocesi quest’estate, saranno ospiti graditi per appurare di persona quello che è un disagio invivibile e una situazione intollerabile, nel 2025, per una città della nostra portata. Considerata anche la natura degli scarti stessi, poi, qualcuno ha mai indagato cosa comporti a livello psicofisico l’inalazione continua di questi fetori?” conclude Beltrami.