Anche in via Cecati la “riqualificazione del verde” inizia con il taglio di quattro alberi storici (un Pino silvestre, un Pino dell’Himalaia e due Cedri atlantica). Messi a dimora oltre sessanta anni fa, al tempo della Serra Comunale che aveva la sede proprio in questa area con Paride Allegri responsabile, in verità non erano in buonissimo stato di salute: un Cedro era già secco e gli altri un po’ sofferenti, ma avrebbero sicuramente continuato a vegetare per ancora altri anni se non ci fosse in ballo “il nuovo verde che avanza”.
Meritava certamente un miglior trattamento il Pino silvestre, che rappresenta la vegetazione tipica delle nostre zone al tempo del primo periodo interglaciale (11mila anni fa”); si poteva tentare di metterlo in sicurezza con un riassetto del portamento e portarlo come esempio dell’importanza di questa specie. Per lui e gli altri alberi sempreverdi nessuna possibilità di salvezza.
Alcune considerazioni: non sono presenti in zona cartelli esplicativi di quello che si sta facendo e di come diventerà l’area ora definita Parco del legno. Avvisato del lavoro delle motoseghe da cittadini preoccupati ho saputo di ciò che sta avvenendo da alcuni abitanti della zona. In questo casi una corretta segnalazione delle motivazioni e del perché si tagliano alberi mi pare più che doverosa. In questa area vegeta anche un monumentale Frassino maggiore: mi auguro non venga toccato
Ugo Pellini