Nel momento in cui si conclude il lungo e prezioso percorso di Albertina Soliani alla guida dell’Istituto Alcide Cervi, sentiamo il bisogno profondo di dirle grazie. Dieci anni di Presidenza sono molto più di un incarico: sono un cammino condiviso, fatto di ascolto, responsabilità, visione e dedizione. Sono anni in cui Albertina ha saputo dare a Casa Cervi una voce limpida e necessaria, capace di parlare al Paese e alle nuove generazioni con la forza della testimonianza e la passione civile della democrazia vissuta.

Sotto la sua guida, Casa Cervi si è mantenuta un organismo vivo, un laboratorio permanente di cultura e partecipazione.

Dalla scuola di paesaggio Emilio Sereni al Resistenza Teatro FestivaL, che ha trovato una sua maturità come spazio di riflessione civile attraverso l’arte, dalla Pastasciutta Antifascista, sempre più partecipata, alle celebrazioni del 25 aprile sono divenute un appuntamento capace di raccogliere famiglie, studenti, associazioni e cittadini attorno ai valori della Liberazione. Il rinnovamento del Museo, i progetti educativi, le collaborazioni con scuole, istituzioni, realtà culturali e sociali hanno dato forza e continuità a un impegno che non è mai stato solo commemorativo, ma profondamente orientato al futuro.

In questi anni, però, c’è qualcosa di ancora più prezioso che Albertina ha saputo interpretare: la storia dei Cervi. La storia di una famiglia che ha unito il lavoro alla cultura, la terra al mondo, la quotidianità alla scelta coraggiosa dell’antifascismo. Una famiglia che ha trasformato una casa contadina in un luogo di idee, di studio, di accoglienza, di libertà. Una storia che si è compiuta nel sacrificio dei sette fratelli e nel dolore di mamma Genoeffa e papà Alcide, ma che non si è mai chiusa, perché il loro esempio continua a parlare al presente e a generare futuro.

Albertina Soliani ha condiviso, interpretato e rinnovato questa storia, facendone un faro nelle sfide del nostro tempo. Ha saputo leggere nei Cervi non solo un’eredità da proteggere, ma un seme da far germogliare: un invito all’impegno quotidiano, alla responsabilità democratica, alla dignità umana, alla solidarietà.

Per tutto questo, le diciamo grazie: per la serenità e la fermezza, per la visione e la concretezza, per aver creduto che Casa Cervi potesse rimanere, anche nelle ombre del nostro tempo, una luce che indica la strada. E per averci ricordato che, dopo ogni raccolto, ne viene un altro, se si continua a seminare con fiducia.

Parallelamente, un nuovo presidente e un nuovo Consiglio di Amministrazione si preparano a prendere il testimone. Al presidente Vasco Errani, al consiglio di amministrazione e al consiglio nazionale va il nostro augurio più sincero: possano proseguire il cammino con lo stesso spirito di apertura, di rigore e di passione civile che Albertina ha incarnato; possano custodire la memoria dei Cervi e allo stesso tempo rinnovarla; possano essere all’altezza della responsabilità di guidare un luogo che non appartiene solo alla storia, ma alla coscienza viva del Paese, un luogo aperto al mondo.

Marco Massari – Sindaco di Reggio Emilia