Anche il territorio di Reggio Emilia è coinvolto nel forte aumento di vendite in nuda proprietà da parte degli anziani, in linea con i dati emersi dall’ultima analisi nazionale condotta da Confabitare, associazione dei proprietari immobiliari. Nel 2024 queste transazioni sono cresciute del 20% in tutta Italia, con circa 97.000 pensionati coinvolti. L’Emilia-Romagna guida la classifica nazionale, rappresentando da sola il 39% del totale.

Stefania Soncini, Presidente Confabitare Reggio Emilia

“È evidente che il nostro territorio non fa eccezione – dichiara Stefania Soncini, presidente di Confabitare Reggio Emilia –. Anche nella nostra zona riceviamo sempre più richieste da parte di anziani che, di fronte all’aumento del costo della vita, scelgono di vendere la propria abitazione in nuda proprietà per ottenere liquidità immediata, continuando però a viverci. È una scelta spesso obbligata, frutto di un sistema che sta diventando insostenibile per chi vive di pensione”.

Abbiamo notato che anche il mercato delle aste propone, con sempre maggiore frequenza, vendite di nuda proprietà, mercato al quale stanno entrando con interesse anche gli acquirenti tra i 45 e i 54 anni; spesso famiglie che investono sul lungo periodo per garantire un futuro ai figli o costruire una forma integrativa di rendita per la propria pensione, oppure in difficoltà nell’accedere al mercato libero delle compravendite rimangono affascinati dall’idea di un investimento a lungo termine, in netta contraddizione con il trend che dovrebbe caratterizzare il mercato immobiliare, soprattutto in previsione della rigenerazione urbana che le normative europee ci richiedono. Chi si occuperà di rigenerare il patrimonio urbano in caso di soggetti distinti tra nudi proprietari ed usufruttuari?

A Reggio Emilia, come in molte città dell’Emilia-Romagna, a vendere sono soprattutto over 70 senza eredi diretti o con legami familiari deboli, che cercano di integrare una pensione che spesso supera di poco i 1.100 euro mensili, o che decidono di aiutare figli e nipoti colpiti da precarietà lavorativa e rincari generalizzati.

“Il crescente ricorso alla vendita in nuda proprietà è la fotografia di una crisi che continua a colpire duramente la popolazione anziana – sottolinea Soncini –. Servono misure strutturali a favore della terza età e una riforma della fiscalità immobiliare”.