Conto alla rovescia per l’inizio dell’anno scolastico e per 285 studenti del Convitto “Rinaldo Corso” di Correggio è già caos per il servizio mensa: manca uno dei cuochi indispensabili previsti in pianta organica. Ma non solo: non sono pervenuti tre collaboratori scolastici e pure il tecnico indispensabile per far decollare il nuovo  corso di panificazione.

Cisl Scuola Emilia Centrale ha scritto una lettera di fuoco prima di tutto all’Ufficio scolastico provinciale e regionale, denunciando una “gravissima situazione” che “supera i confini dell’assurdo, dal momento che il Convitto, con oltre 200 tra docenti, educatori e Ata è la seconda scuola della provincia di Reggio, l’unica istituzione di questo tipo sul territorio ed è pure in procinto di ampliarsi”.
Lo ha reso noto stamane Ciro Fiore, segretario generale aggiunto del sindacato, nel corso della plenaria con cui Cisl Scuola ha riunito oltre 120 Rsu a Rubiera.

CAOS MENSA

L’Ufficio Scolastico regionale ha assegnato appena due cuochi per la mensa dell’istituto, ignorando le tabelle ministeriali che ne contemplano almeno tre. Il numero minimo per poter svolgere il servizio mensa.

“Una scelta assurda e irresponsabile, così si compromette la qualità e la sicurezza del servizio ancora prima di cominciare – denuncia Fiore –. Non sono bastate le segnalazioni del Dirigente del Convitto: l’Ufficio scolastico ha scelto il silenzio, assumendosi una responsabilità grave verso l’intera comunità scolastica”.

MORTIFICATO UN GRANDE RILANCIO

Il paradosso è disarmante: da un lato cresce la fiducia delle famiglie, con iscrizioni in aumento e nuove sezioni in una scuola che ha saputo scacciare la crisi, rilanciandosi fino a diventare un punto di riferimento per centinaia di famiglie in tutta la provincia reggiana; dall’altro lo Stato riduce le figure indispensabili a tenere in piedi i servizi. Così due soli cuochi si troveranno a garantire centinaia di pasti quotidiani, con un carico che il sindacato giudica insostenibile.
La stessa “logica miope si è abbattuta sugli assistenti tecnici – aggiunge Fiore –: organico ridotto rispetto ai fabbisogni reali, nessun collaboratore scolastico in più per le nuove sedi, zero rinforzi per l’azienda agraria del Convitto nonostante le esigenze didattiche e di sicurezza. E intanto, il nuovo corso di panificazione è al palo: manca il personale, a cominciare dal tecnico di panificazione.  È una logica che mortifica i lavoratori e tradisce studenti e famiglie – insiste Fiore –. La misura è colma: non accetteremo che il diritto alla mensa e al buon funzionamento in sicurezza diventi una variabile di bilancio”.

“VOGLIAMO SUBITO UN TAVOLO”

Cisl Scuola Emilia Centrale ha chiesto l’apertura immediata di un tavolo di confronto con l’Ufficio Scolastico Provinciale. “Siamo disponibili al dialogo – conclude Fiore – ma se non arriveranno risposte adeguate metteremo in campo tutte le iniziative necessarie, fino alla mobilitazione. Non si governa la scuola con i tagli, ma con il rispetto per studenti, famiglie e lavoratori. Non è una questione di conti: qui si misura la distanza tra chi governa la scuola e chi la vive ogni giorno. Se il pasto diventa un lusso e la mensa un problema, allora il problema vero è la politica che continua a tagliare dove dovrebbe investire”.

I NUMERI DEL CONVITTO

Il Convitto “Rinaldo Corso” è una macro istituzione che raggruppa primaria, infanzia, tre istituti scolastici superiori, un IFP (istituto professionale) e un corso serale.

La popolazione scolastica non ha uguali: più  di 200 lavoratori tra docenti e personale ATA ed educatori. È l’unico Convitto presente a Reggio Emilia e come indice di complessità nelle tabelle ministeriali è posizionato a 86 su 100, quasi al top della complessità gestionale.

Tra progetti e fondi, il Bilancio pubblico del Convitto è di un milione di euro, il che la rende la scuola  con più fondi da utilizzare. I tagli in queste condizioni sono ingiustificabili.