Dario De Lucia

«Consigliere, perché mi hanno chiesto 40 euro in più?».
È la domanda che sta arrivando con insistenza a Coalizione Civica dopo l’invio delle nuove bollette TARI. Famiglie arrabbiate, proteste nei gruppi di quartiere, richieste di spiegazioni dirette ai consiglieri.

“Non è un automatismo, è una scelta politicaStiamo ricevendo decine di segnalazioni — dichiarano Fabrizio Aguzzoli e Dario De Lucia — e la verità è semplice: questo aumento è conseguenza di una decisione politica, non di una necessità tecnica inevitabile. Si è scelto di far pagare di più, non di alleggerire le bollette.»

Coalizione Civica denuncia che a Reggio Emilia i cittadini non stanno pagando solo il servizio di raccolta, ma anche costi aggiuntivi legati a partite pregresse, crediti accumulati da Iren e contributi ai bonus sociali.

“Invece di una gara pubblica, si è scelto di prorogare ancora Iren”

«A differenza di Parma e Piacenza, dove la gara pubblica ha prodotto ribassi del 4-5%, a Reggio Emilia si è deciso per l’ennesima volta di non mettere il servizio a gara — spiegano De Lucia e Aguzzoli —. La politica ha scelto di prorogare ancora l’affidamento a Iren, in regime di extra-rinnovo, senza alcuna competizione che avrebbe abbassato i costi per i cittadini.»

“C’erano 10,7 milioni di dividendi Iren: si potevano usare per ridurre la TARI”

«Avevamo portato una proposta chiara: destinare 10,7 milioni dei dividendi che il Comune incassa da Iren per abbassare le bollette. Il PD e la maggioranza hanno votato contro. Oggi i cittadini pagano 40 euro in più e ci chiedono perché. La risposta è politica: si è scelto di incassare i dividendi e non di ridurre le tariffe.»

“Reggio paga più di altri territori, ma nessuno lo diceMentre nella Bassa il modello Sabar garantisce costi più bassi e maggiore controllo pubblico, a Reggio Emilia si continua con lo stesso schema: Iren incassa, il Comune incassa dividendi e i cittadini pagano tariffe tra le più elevate della regione.»

«La verità è che finché non si metterà fine all’affidamento diretto e non si aprirà una gara pubblica, i reggiani continueranno a pagare di più senza sapere perché.» – concludono i consiglieri.