Un nuovo importante riconoscimento per Sottoponte – Prove generali di trasformazione, percorso di rigenerazione a base culturale nel quartiere stazione.
ART-ER, la società consortile che promuove la crescita sostenibile e l’attrattività dell’Emilia-Romagna attraverso innovazione e conoscenza, ha deciso di riconoscere al progetto il Premio NEB Emilia-Romagna 2025 – Rigenerare con la cultura, assegnato nell’ambito di Franco – Forum di rigenerazione urbana a base culturale. ART-ER è partner della community europea del New European Bauhaus (NEB), iniziativa della Presidenza della Commissione Europea basata sull’idea che si può dare corpo a una migliore qualità della vita per tutti attraverso soluzioni belle, inclusive e sostenibili: spazi accessibili, soluzioni sostenibili e curate, esperienze che promuovono cultura, diversità e natura.
Primo classificato nella categoria “Nuovi progetti”, Sottoponte «rispecchia i principi e valori del New European Bauhaus – si legge nelle motivazioni del riconoscimento – e l’approccio tematico del premio regionale che vuole valorizzare il ruolo della cultura nei processi di rigenerazione degli spazi urbani attraverso l’attivazione di reti locali e la partecipazione della cittadinanza». In particolare «è stata valorizzata la dimensione temporanea, in quanto gli interventi presentati, nonostante il carattere effimero, riesce a incidere in modo significativo sulla percezione e sul recupero culturale di spazi marginali del tessuto urbano». Appuntamento per la premiazione al Franco Festival 2025, il prossimo 24 ottobre a Marzabotto.
Sottoponte da inizio 2024 sta trasformando in spazio pubblico, luogo di incontro e palcoscenico, l’area sotto il cavalcavia di via Turri attraverso design sociale, urban art e arti performative. L’intervento intende ampliare e potenziare le funzioni di community hub e centro culturale di Binario49, riconsegnando al quartiere un’area percepita come barriera, che nei prossimi anni sarà interessata da un imponente programma di riqualificazione urbana. Il progetto, già primo classificato nella selezione Creative Living Lab 2023 del Ministero della Cultura, è promosso da Associazione culturale Cinqueminuti e Binario49 in collaborazione con Comune di Reggio Emilia, Acer e Unimore, in rete con Supercultura. Il responsabile scientifico è l’architetto Francesco Bombardi, il team artistico è costituito da Tommaso Monza (Natiscalzi DT), Luca Macca (Compagnia del Buco), dal fotografo Andrea Mazzoni e dal sound artist Giuseppe Cordaro.
«Ricevere questo riconoscimento è una conferma importante – commentano i promotori del progetto Sottoponte – Il percorso iniziato nel 2023 ha stabilito due tipi di relazione con il quartiere un rapporto di prossimità con cittadine e cittadini che hanno progettato insieme l’area d’intervento, a cui si è sommata la presenza di artisti professionisti che hanno contaminato lo spazio urbano offrendo anche un segno estetico. Modificare i contesti insieme alle persone che li vivono può cambiarne gli utilizzi, e un approccio creativo può decontestualizzare le aree urbane di attraversamento, invertire le prospettive e offrire nuove visioni e funzioni. Indagare insieme a chi vive il quartiere le dimensioni dello spazio, del corpo e dell’ambiente consente di valorizzare le componenti della cura, dell’accoglienza, della condivisione e di elevare il senso civico e di comunità». Soddisfazione anche in casa Cinqueminuti, che con questo premio vede confermato il valore e il riconoscimento del lavoro di progettazione e promozione della creatività contemporanea e dello spettacolo dal vivo, dopo la recente assegnazione dei contributi del Ministero della Cultura per lo spettacolo dal vivo per il triennio 2025-27.
«Ancora una volta la cultura si conferma strumento di rigenerazione – commenta il vicesindaco Lanfranco de Franco – capace di trasformare i contesti fragili e costruire nuove narrative territoriali, favorendo la prossimità e l’inclusione attraverso il coinvolgimento diretto delle persone e delle organizzazioni che vivono il territorio. Il progetto agisce su un quartiere che vive forti criticità in tema di abitare sociale, invitando chi abita e vive questa zona della città a riflettere e intervenire su luoghi sottoutilizzati e degradati per farne emergere le potenzialità, dotarli di un nuovo significato e, in ultima analisi, valorizzarli come beni comuni appartenenti all’intera comunità locale». La prossima settimana il progetto sarà protagonista di un appuntamento all’interno della Placemaking Week, che tra le sue “local challenges” ha inserito anche il quartiere stazione.
Dopo mesi di incontri con chi abita e vive il quartiere per immaginare utilizzi diversi per lo spazio del Sottoponte – che hanno avuto come esito l’azione artistica collettiva del Wrapping Day – nello spazio pubblico sono state tracciate le nuove funzioni integrate da alcuni elementi leggeri di arredo urbano realizzati in autocostruzione. Con forme e colori sono state evidenziate aree dedicate a cultura, socialità e sport, collegate tra loro, con Binario49 e la zona verde adiacente. Per due stagioni il nuovo spazio culturale urbano è stato animato da Estate Sottoponte, cartellone di “appuntamenti rigeneranti” tra spettacoli, proiezioni di film ed eventi sportivi, laboratori creativi e incontri culturali.
Come seguito ideale del progetto, nel 2025 i soggetti promotori hanno lanciato Sottosopra, percorso di rigenerazione urbana a base culturale per trasformare il sistema di portici e terrazzi che collega i palazzi di via Turri e via Paradisi. Sostenuto dal Bando Welfare di Fondazione Manodori, rivolto in particolare ad adolescenti dagli 11 ai 19 anni, questo laboratorio di interazione creativa con lo spazio urbano mette in relazione arte, formazione diffusa e pratiche trasformative coinvolgendo giovani, abitanti e organizzazioni del quartiere con interventi artistici e partecipativi per favorire l’osservazione, la rilettura inedita e la riappropriazione dei luoghi.
Il percorso ha preso il via con un’attività di crowdmapping, percorso partecipato di esplorazione artistica, mappatura e rilettura del quartiere per focalizzare un nuovo punto di vista collettivo. In estate nei luoghi collettivi risignificati, a partire dal Sottoponte, sono state realizzate performance e residenze di teatro-danza di comunità con la compagnia Natiscalzi DT. Un’azione performativa partecipata ha dato vita a un’opera collettiva a cura della Compagnia del Buco, ispirata all’arte relazionale di Maria Alai. L’ultima azione prevede l’accensione di luminarie d’artista lungo i portici, ideate con le comunità di riferimento e realizzate insieme agli studenti della Fondazione Simonini.